Il bonus carburanti introdotto dal Governo di Giorgia Meloni, inizialmente atteso come un aiuto reale per i lavoratori, si sta rivelando più complicato di quanto promesso. A partire dal piano iniziale, l’operato del governo ha visto la cancellazione di quasi tutti i bonus carburanti stabiliti dalle amministrazioni precedenti, pur mantenendo le accise sui carburanti intatte, contrariamente alle promesse fatte in campagna elettorale dai partiti di Meloni e Salvini.
Nel 2023, molti lavoratori potevano usufruire di buoni benzina, ma con la nuova legislazione, i bonus possono essere concessi solo se parte dei piani di welfare aziendale o fringe benefits. Ciò significa che, anziché essere un’agevolazione separata, il bonus si integra con altri benefici, rispettando un limite annuo di 1.000 euro per il 2024, o 2.000 euro per i lavoratori con figli. Il bonus carburanti, fissato a 200 euro, è accessibile solo ai dipendenti privati con un reddito lordo inferiore a 35.000 euro e viene elargito una volta all’anno in busta paga. Tuttavia, la ricezione di questo importo dipende dalla volontà del datore di lavoro, il quale non ha un obbligo legale di riconoscerlo. Ciò crea incertezze e disparità tra i lavoratori.
Critiche sono state sollevate anche per la natura non automatica del bonus e l’esclusione delle amministrazioni pubbliche. Con i 200 euro offerti, i lavoratori possono coprire al massimo tre pieni di benzina, con la possibilità di fare quattro pieni solo se i prezzi del carburante scendono. Anche se ci sono stati lievi cali dei prezzi della benzina in questo anno, questi cambiamenti non sono stati sufficienti per fornire un vero comfort finanziario per gli automobilisti italiani.
La nuova Legge di Bilancio ha stabilito soglie riviste per i fringe benefits, ma le aziende possono scegliere di non erogare il bonus carburanti. Questo pone l’attenzione su una mancanza di sostegno governativo coerente. Nonostante l’attuale amministrazione avesse fatto della riduzione delle accise uno dei punti centrali della sua agenda politica, nessuna misura è stata presa in tal senso.
Il bonus carburanti, come assistenza per le persone più vulnerabili, è stato confermato fino all’inizio del 2025 e si può richiedere tramite la Carta Dedicata a te per le famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro. Tuttavia, l’incertezza su cosa avverrà dopo il termine di questa validità rimane e le aspettative di un intervento sostanziale sono ancora sfumate.
In un contesto dove il costo della benzina ha superato i 2,5 euro al litro in alcune aree italiane, i cittadini si trovano a fronteggiare una situazione economica difficile. Sebbene ci sia stata una speranza di una miglior gestione del prezzo dei carburanti, la realtà rimane complessa e difficile per le famiglie, portando alla luce una lacuna tra le promesse politiche e l’effettiva assistenza fornita.