La settimana bianca sta diventando sempre più costosa per gli amanti della neve, a causa dei rincari degli ultimi tre anni nel settore montano. L’associazione Assoutenti ha realizzato un report in occasione dell’inizio della stagione invernale, rivelando che l’industria delle vacanze sulla neve ha generato nel 2022 un fatturato di 11,2 miliardi di euro, considerando sia i turisti italiani (circa 8,9 milioni) sia quelli stranieri. Il motivo principale di questo trend negativo è l’aumento dei prezzi, in particolare per gli skipass, che sono aumentati notevolmente anche senza il caro-energia. A titolo di esempio, per il Dolomiti Superski il costo del biglietto giornaliero è aumentato del 23,9% rispetto al 2021 e del 3,8% rispetto all’anno precedente. Altri aumenti significativi si registrano a La Thuile (+19,1% dal 2021) e a Courmayeur (+19,6%).
Anche gli abbonamenti stagionali vedono rincari considerevoli: in Valle d’Aosta l’aumento è del 6,6% rispetto allo scorso anno e del 23,7% rispetto al 2021. A Livigno e Bormio si registrano aumenti rispettivi del 4,9% e 4,6% rispetto all’anno scorso. Il costo degli alloggi è aumentato mediamente del 20% rispetto al 2021, con prezzi variabili a seconda della località. Per una camera doppia durante le festività, i prezzi vanno da un minimo di 1.745 euro a un massimo di 15.750 euro a Courmayeur, mentre a Cortina d’Ampezzo si può arrivare fino a 83.000 euro per una casa di lusso.
Il presidente dell’associazione, Gabriele Melluso, sottolinea che gli aumenti sono ingiustificati, soprattutto considerando che l’inflazione è inferiore all’1%. Secondo Melluso, questo comportamento degli operatori turistici potrebbe danneggiare il settore, poiché gli italiani stanno già cambiando le loro abitudini vacanziere, riducendo il numero di notti fuori casa e anche i turisti stranieri potrebbero penalizzare l’industria a causa dei prezzi elevati. I dati di Demoskopika prevedono infatti una diminuzione dei flussi turistici stranieri, con un calo previsto degli arrivi del 3,6% e dei pernottamenti del 5,2%.