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martedì, 14 Gennaio, 2025
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+5,1%. Le sfide delle opposizioni persistono

Nel 2024, la Rete trapiantologica italiana ha registrato risultati senza precedenti, con donazioni e trapianti ai massimi storici. I dati, presentati dal Ministro della Salute Orazio Schillaci e dal direttore del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin, rivelano che le donazioni di organi sono state 2.110, con un aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente. Le segnalazioni di potenziali donatori dalle rianimazioni sono aumentate di pari passo, portando a un totale di 4.692 trapianti, un incremento del 5,1% rispetto al 2023. I trapianti di cuore e di rene hanno mostrato una crescita significativa, rispettivamente del 13% e del 6,6%.

Tuttavia, permangono problematiche relative alle opposizioni alla donazione. Nonostante il calo al 29,3% delle opposizioni nelle rianimazioni, è aumentato il numero di persone che scelgono di registrare un “no” alla donazione quando ricevono la carta d’identità elettronica. Le regioni con i tassi più elevati di donatori sono Toscana, Emilia-Romagna e Veneto, mentre le regioni meridionali mostrano un miglioramento significativo rispetto ai tassi passati.

Analizzando i vari tipi di trapianti, si nota un aumento nel numero di trapianti di rene (2.393) e cuore (418), mentre quelli di fegato hanno raggiunto 1.732. I trapianti di polmone sono in lieve calo e quelli di pancreas rimangono stabili. Un elemento chiave per l’incremento delle donazioni è stata l’espansione delle donazioni a cuore fermo, con un aumento delle segnalazioni del 29,4% e un incremento dei trapianti conseguenti a 621.

Nel settore delle cellule staminali emopoietiche, è stato registrato un numero record di donazioni (410) e trapianti (1.095) da donatori non consanguinei. Il reclutamento di nuovi donatori ha superato per la prima volta il mezzo milione, contribuendo a un trend molto positivo.

Nonostante l’ottimo quadro generale, la questione delle opposizioni rimane critica, con il 36,3% dei cittadini che hanno optato per il rifiuto alla donazione. Per affrontare questo problema, nel 2025 verranno attuate campagne di sensibilizzazione e studi sulle motivazioni che spingono alla donazione, con un focus particolare sui giovani e sugli over 60, che mostrano una minore propensione.

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