25 Settembre 2024

69 Crolli in Un Anno: Il 60% delle Scuole Senza Certificato di Agibilità

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Il XII rapporto di Cittadinanzattiva fornisce un quadro allarmante della situazione delle scuole in Italia tra settembre 2023 e settembre 2024, evidenziando un preoccupante numero di eventi avversi. In questo periodo si sono verificati ben 69 crolli negli edifici scolastici, una cifra che pone seri interrogativi sulla sicurezza delle strutture. Di questi crolli, 28 sono avvenuti al Sud e nelle Isole, 28 al Nord e 13 al Centro, il che suggerisce una diffusione del problema su tutto il territorio nazionale.

Un elemento particolarmente inquietante è che in molti casi i crolli erano già stati segnalati, indicando una mancanza di intervento appropriato da parte delle autorità competenti. La situazione è ulteriormente aggravata da statistiche che mostrano un significativo deficit nella certificazione di sicurezza degli edifici scolastici: il 59,16% degli edifici non ha il certificato di agibilità, il 57,68% quello di prevenzione incendi e il 41,50% non possiede il collaudo statico. Di un totale di 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono situati in zone classificate a rischio 1 e 14.467 in zone a rischio 2.

Questi dati pongono interrogativi fondamentali sulla civiltà e sull’efficacia delle istituzioni in un Paese che registra un numero così alto di crolli scolastici in un solo anno. È lecito chiedersi se sia accettabile considerare civile una nazione in cui la sicurezza degli studenti è così fortemente compromessa e dove la maggior parte degli edifici non riesce a rispettare nemmeno i requisiti minimi di agibilità.

Il rapporto suggerisce che l’Italia possa essere vista come un “Paese da incubo”, una realtà così preoccupante da rendere necessaria una riflessione profonda da parte della società e delle istituzioni. La mancanza di azioni correttive e di investimenti nella sicurezza delle scuole mette in discussione la capacità del Paese di garantire un ambiente educativo sano e sicuro per i giovani. La necessità di un intervento sistemico è dunque urgente e non più rinviabile.

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