20 Settembre 2024

7 etti di cibo sprecato a settimana: un’emergenza per ogni italiano

spreco alimentare italiani 1

Nel 2024, lo spreco alimentare in Italia ha raggiunto livelli allarmanti, segnando un aumento del 45,6% rispetto all’anno precedente. Un rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International ha rivelato che ogni italiano butta via in media 683,3 grammi di cibo a settimana, un dato notevolmente superiore ai 469,4 grammi registrati nell’agosto 2023. Tra i principali alimenti che finiscono nella spazzatura ci sono frutta, verdura, pane fresco e insalate, il che è spesso la conseguenza di una gestione inefficace della spesa e di abitudini di consumo poco consapevoli. Le cause di questo fenomeno sono molteplici; tra i fattori principali si evidenziano le logiche di acquisto “low cost” e la scarsa pianificazione dei pasti.

Uno dei problemi salienti emersi dal rapporto è la tendenza degli italiani a dimenticare il cibo che acquistano. In particolare, il 37% degli intervistati ammette di trascurare alimenti fino a farli scadere, mentre solo il 23% pianifica i pasti settimanali per ridurre gli sprechi. Inoltre, il 42% dei consumatori ritiene che frutta e verdura si deteriorino rapidamente dopo l’acquisto, e il 37% segnala che molti prodotti risultano già in cattive condizioni al momento dell’acquisto. Le offerte promozionali, purtroppo, incoraggiano l’acquisto eccessivo, aggravando ulteriormente il problema dello spreco alimentare.

Tuttavia, nonostante la situazione critica, molti italiani sembrano disposti a combattere lo spreco. L’88% degli intervistati afferma di congelare gli alimenti per preservarli più a lungo, l’86% consuma cibi scaduti se ancora in buone condizioni, e il 29% si impegna in ricette creative per riutilizzare gli avanzi. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato l’importanza di migliorare l’accesso ai mercati locali e fornire indicazioni più chiare sulle etichette, affinché i consumatori possano gestire meglio il cibo.

Ridurre lo spreco alimentare è fondamentale non solo per l’economia, ma anche per affrontare la questione della fame, dato che in Italia 3,1 milioni di persone dipendono dagli aiuti alimentari. La sfida è significativa e richiede l’impegno di tutti per migliorare le pratiche di consumo e ridurre gli sprechi.

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