29 Settembre 2024

80 Anni dalla Strage: Mattarella e Steinmeier a Marzabotto

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La strage di Marzabotto, avvenuta tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, è uno degli eccidi più terribili della Seconda Guerra Mondiale in Europa Occidentale. Comandate dal maggiore nazista Walter Reder, le truppe tedesche uccisero circa 770 civili, tra cui donne, bambini e anziani, nei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, nell’Appennino bolognese. Questo massacro, pianificato e brutale, è caratterizzato da esecuzioni sommarie, case incendiate, violenze inenarrabili e la morte della vittima più giovane, un neonato di quattordici giorni. Durante l’autunno del ’44, le forze alleate stavano progredendo attraverso l’Italia, mentre le difese nazifasciste cercavano di resistere, culminando in atrocità come quella di Monte Sole.

A ottant’anni dalla strage, Marzabotto ha commemorato il tragico evento con una solenne cerimonia cui hanno partecipato il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e il presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier. Questo segna una significativa continuazione di un dialogo di riconciliazione tra Italia e Germania, iniziato con visite precedenti, come quella di Carlo Azeglio Ciampi e Johannes Rau nel 2002.

La cerimonia si è aperta con l’accoglienza delle delegazioni e una messa celebrata dal cardinale Matteo Maria Zuppi, seguita dalla deposizione di corone al Sacrario dei Caduti. A Marzabotto, centinaia di persone hanno preso parte al corteo commemorativo, con la presenza di circa 1.200-1.300 partecipanti. Un maxischermo è stato installato in piazza per consentire a tutti di seguire le celebrazioni. Nella sua omelia, il cardinale Zuppi ha sottolineato l’importanza della riconciliazione e della fratellanza come risposte concrete al dolore e all’odio, esprimendo la necessità di chiedere perdono per promuovere la pace.

Il presidente Mattarella, intervenendo alla cerimonia, ha ribadito il valore della memoria storica e l’importanza di non dimenticare le sofferenze inflitte dal passato, mentre il gesto simbolico della presenza di due presidenti aiuta a rinforzare i legami tra le nazioni, testimoniando la volontà di superare le divisioni storiche. In questa commemorazione, il passato doloroso di Marzabotto viene affrontato con speranza per un futuro di pace e comprensione.

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