23 Settembre 2024

88 casi di rifugiati in Africa, 68 nella Repubblica Democratica del Congo

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Sono stati segnalati almeno 88 casi di mpox, noto anche come vaiolo delle scimmie, tra i rifugiati in Africa, con 68 di questi nella Repubblica Democratica del Congo, che ha il numero più elevato di contagi a livello mondiale. Altri casi sono stati riportati nella Repubblica del Congo e in Ruanda, come indicato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). L’agenzia ha sollecitato la comunità internazionale a stanziare 21,4 milioni di dollari per prevenire e combattere la malattia tra 9,9 milioni di sfollati in 35 paesi africani.

L’mpox è una rara malattia infettiva che può essere trasmessa agli esseri umani. Sebbene di solito si manifesti come una malattia lieve, con la maggior parte delle persone che guarisce entro poche settimane, ci sono casi che possono portare a complicazioni. Il primo caso umano di trasmissione è stato registrato nel 1970. Solo a giugno 2024 sono stati documentati 567 contagi in Africa, e si sta osservando un aumento preoccupante tra i bambini, inclusi i neonati.

Tra i sintomi dell’mpox vi sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e gonfiore dei linfonodi, seguiti dalla comparsa di pustole cutanee, prima sul volto e poi diffuse su altre parti del corpo. Sebbene il nome “vaiolo delle scimmie” sia comune, il termine scientifico è Mpox, per evitare stigmatizzazioni. In Italia, i casi finora riferiti non sono stati gravi, ma sono stati monitorati clinicamente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato che in Europa ci sono circa 100 nuovi casi di mpox ogni mese.

La variante che attualmente si sta diffondendo in Africa è una forma mutante del virus, che presenta un tasso di mortalità del 10% tra i contagiati. Questa nuova ondata è guidata dal clade I e dalla sua variante mutata, clade I b, identificata per la prima volta tra lavoratrici del sesso a Kamituga, nella Repubblica Democratica del Congo, nel settembre 2023. A differenza dei focolai precedenti, il nuovo ceppo si diffonde anche attraverso contatti sessuali, interessando anche persone eterosessuali, oltre alla diffusione tra bambini che giocano insieme a scuola.

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