Dopo Falcao e prima di Totti, dopo “Il Divino” e prima del “Re di Roma”, c’è stato Giuseppe Giannini, il “Principe di Roma”, che ha segnato un’epoca della società giallorossa e del calcio italiano.
Leader tecnico e carismatico, Giannini, che martedì 20 agosto compirà 60 anni, si è guadagnato quel soprannome per la sua eleganza nel portare palla, sempre a testa alta, il tutto accompagnato da un’eccellente visione di gioco. Ha conquistato la Roma, la squadra del suo cuore, a 16 anni dopo aver brillato nell’Almas; nonostante l’esordio in Serie A a 17 anni, Giannini non è mai sceso in campo nella stagione successiva, quella del secondo scudetto giallorosso.
Il suo primo gol ufficiale con la Roma arrivò in Coppa Italia, contro il Cesena, quattro giorni dopo il suo ventesimo compleanno, mentre il suo primo gol in campionato fu contro la Juventus, per l’1-1 finale, gara in cui Giannini era partito titolare dopo aver ricevuto il testimone da Falcao, impossibilitato a scendere in campo. Nel 1986/87, stagione successiva alla rincorsa allo scudetto interrotta alla penultima giornata dalla sconfitta contro il Lecce (una “delusione” mitigata dal successo in Coppa Italia), Giannini divenne capitano e sempre più perno della “sua” Roma.
Gli anni successivi non furono facili per i giallorossi, che non riuscirono mai a lottare per vincere lo scudetto e rischiarono addirittura la retrocessione nel ’93/’94, anno del famoso rigore fallito dallo stesso Giannini contro la Lazio, che il capitano “riparò” con il gol dell’1-1 al Foggia poche settimane dopo. Tuttavia, una Coppa Italia con la fascia fu vinta nel ’90/’91, così come una finale di Coppa Uefa persa contro l’Inter. Leader anche della Nazionale italiana, Giannini era in campo nell’amara semifinale del Mondiale di Italia ’90, quando arrivò l’atroce beffa dell’eliminazione ai rigori per mano dell’Argentina di Maradona.
Dopo l’addio a Roma nel 1996, le esperienze allo Sturm Graz, al Napoli e al Lecce, fino al “Giannini day” del 17 maggio 2000 allo Stadio Olimpico, in cui l’addio al calcio dell’ex capitano giallorosso si trasformò in una festa monca, per l’invasione di campo dei tifosi sugli spalti, bruciati dallo scudetto appena vinto dalla Lazio, che interruppe tutto a 45 minuti d’anticipo. Dalle vittorie ai drammi sportivi, una carriera da campione vissuta sempre fino in fondo, senza mezze misure, e sempre da protagonista: questo è Giuseppe Giannini, il 60enne Principe di Roma.