Il fuoco di Sant’Antonio e il declino cognitivo
L’herpes zoster, comunemente noto come fuoco di Sant’Antonio, è una condizione causata dalla riattivazione del virus varicella-zoster (VZV), lo stesso che provoca la varicella. Molti associano questa malattia prevalentemente con sintomi cutanei e nevralgici, ma una recente ricerca ha messo in luce un possibile legame tra l’herpes zoster e un aumento del rischio di declino cognitivo.
Secondo lo studio pubblicato su Alzheimer’s Research & Therapy, esiste un aumento del 20% delle probabilità che una persona che ha contratto l’herpes zoster possa sviluppare un declino cognitivo soggettivo (SCD). Questo tipo di declino cognitivo è caratterizzato da una percezione personale di difficoltà cognitive, come problemi di memoria o concentrazione, che potrebbero non essere immediatamente rilevabili tramite test standardizzati.
Questa scoperta è particolarmente preoccupante perché il declino cognitivo soggettivo è spesso considerato un precursore di condizioni più gravi come il lieve deterioramento cognitivo (MCI) e la demenza. Sebbene non tutte le persone con SCD progrediscano verso forme più avanzate di deterioramento cognitivo, lo studio suggerisce che coloro che hanno avuto l’herpes zoster dovrebbero essere monitorati più attentamente per eventuali segni di declino cognitivo.
L’incidenza dell’herpes zoster e il suo impatto
Secondo la SIGG (Società italiana di Gerontologia e Geriatria), oltre il 95% degli adulti in Europa sono sieropositivi per VZV, dato che la varicella era una malattia comune durante l’infanzia prima dell’introduzione del vaccino. Questo significa che una vasta porzione della popolazione è a rischio di sviluppare l’herpes zoster, e potenzialmente, di subire gli effetti cognitivi a lungo termine associati a questa malattia.
Gli effetti dell’herpes zoster sul cervello
Lo studio ha scoperto che l’herpes zoster non solo influenza la pelle e i nervi periferici, ma potrebbe avere anche un impatto significativo sul cervello. Gli esperti ipotizzano che l’infezione possa causare infiammazione e danni vascolari nel cervello, contribuendo al declino cognitivo. Inoltre, il virus potrebbe indurre infiammazione che altera la funzione cerebrovascolare, aumentando il rischio di ictus, che è strettamente collegato a un deterioramento delle funzioni cognitive.
L’importanza della prevenzione e della vaccinazione
Considerando i rischi potenziali associati all’herpes zoster, la prevenzione diventa una strategia essenziale. La vaccinazione contro l’herpes zoster è disponibile e raccomandata per gli adulti di età superiore ai 50 anni, e ora ci sono prove crescenti che questo vaccino potrebbe anche offrire una protezione contro il declino cognitivo.
Diversi studi recenti hanno mostrato una correlazione tra tassi più alti di vaccinazione contro l’herpes zoster e una riduzione dell’incidenza di demenza. Questo suggerisce che il vaccino potrebbe non solo prevenire l’herpes zoster, ma anche ridurre il rischio di complicazioni a lungo termine legate al declino cognitivo.