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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Essere contro non basta. Riflessioni sulla politica estera

Costruire un’alleanza “contro” la destra non basta, serve invece “l’alternativa a destre sovraniste e regressive. Certo servirà convergenza anche sulla politica estera per difendere democrazie e libertà, ma anche pretendere un’Europa che diventi soggetto politico capace di muoversi per ridurre conflitti e promuovere la pace”. Lo dice, parlando del “campo largo” e in particolare del rapporto tra Pd e M5s, il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, intervistato dal Corriere della Sera.

“Che poi Conte non veda la differenza tra Trump e Harris, non ci impedisce di schierarci senza indugi al fianco di Kamala. Come penso farebbe la maggioranza degli elettori del M5s”, aggiunge.

FI fa sul serio sullo ius scholae? “Me lo auguro nell’interesse di bambini e ragazzi che avrebbero finalmente diritti oggi negati”, la risposta dell’ex presidente dell’Emilia Romagna oggi eletto in Ue. Tuttavia la diversità di opinione in proposito di Lega e FdI non provocherà divisioni insanabili a suo giudizio. Il centro destra, ricorda Bonaccini ha “una maggioranza parlamentare molto ampia che li mette per ora a riparo da interruzioni anticipate di legislatura. Ma l’isolamento in Europa, la bassa crescita e la mancanza di politiche industriali, lo smantellamento della sanità pubblica, l’autonomia differenziata, l’indisponibilità ad aggiungere diritti a che oggi li vede negati, aumenteranno le fibrillazioni tra loro”.

Inoltre, prosegue Bonaccini, “ci aggiunga anche la collocazione della Lega in una destra sempre più estrema che malissimo si concilia con chi al governo ha posizioni liberiste e moderate. Noi dobbiamo rendere le contraddizioni sempre più evidenti costruire nel Paese una proposta più affidabile per batterli nelle urne quando sarà il momento. Una cosa è certa, ma è più al governo senza passare dal voto”.

Quanto a possibili riflessi nel campo largo delle fibrillazioni nel M5s, “non c’è un solo territorio in cui il Movimento 5 stelle si sia presentato alleato con le destre, mentre tante sono le alleanze fatte con il Pd e il centro sinistra alle ultime elezioni. Mi auguro sentano la responsabilità e l’ambizione di costruire assieme all’alternativa al governo Meloni per fare dell’Italia un Paese più giusto, sostenibile e moderno. Confido che anche Liguria si possa trovare una sintesi intorno alla figura più autorevole e capace di allargare la coalizione. Attenzione pero’ al tempo stringe e non possiamo regalare altre settimane a una destra in difficoltà: quella di Orlando non è una candidatura del partito ma la disponibilità non scontata di una personalità nazionale di primo piano”.

Il no di Conte a Renzi? “Il tempo dei veti personali è finito. Per me valgono i programmi su cui si fanno gli accordi e la coerenza nella costruzione dell’alternativa alla destra sia a livello nazionale che nei territori – risponde – in Emilia-Romagna Italia viva il pari degli altri alleati ha governato bene con me negli ultimi cinque anni, non c’è ragione perché non debba farlo anche nei prossimi. Casomai in Liguria dovranno sciogliere la loro contraddizione. Non si può stare al governo di Genova con Bucci e nel centro sinistra per costruire una pagina nuova rispetto all’amministrazione Toti Regione.

Bonaccini a ottobre organizzerà un appuntamento nazionale a Roma con Energia popolare la sua area all’interno del Pd “da cui usciranno proposte rafforzare il profilo riformista, la vocazione maggioritaria del Pd, quale perno di un nuovo centro sinistra”.

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