Il campione in carica, Nole Djokovic, che dopo la grande impresa olimpica cerca la riconferma americana. Il vincitore del Roland Garros e di Wimbledon, Carlos Alcaraz, che punta al triplete, ma che, prima sciogliendosi in lacrime dopo la sconfitta nella finale olimpica e poi spaccando la racchetta nel match perso contro Monfils a Cincinnati ha appena messo in mostra la vulnerabilità della sua tenuta mentale. E naturalmente lui, Jannik Sinner, il numero uno del mondo, reduce dai giorni più complicati della sua vita, quelli della positività al doping, della relativa assoluzione e del dimezzamento del suo cerchio magico con il licenziamento di Umberto Ferrara e di Giacomo Naldi, il preparatore atletico e il fisioterapista protagonisti dell’affaire Clostebol.
Oggi prende il via l’Us Open Slam mai come in questa edizione ricco di spunti relativi alla sfera agonistica e, soprattutto, umana. Sinner esordirà nel tardo pomeriggio di martedì contro Mackenzie McDonald, l’americano contro il quale ha vinto i tre match precedenti, sempre al terzo set però. Al secondo turno dovrebbe affrontare un altro americano, quell’Alex Michelsen già sconfitto a Cincinnati prima dell’udienza fiume da remoto per il caso doping: il coach Cahill ha raccontato che Sinner dopo averlo battuto è stato sei ore in riunione davanti al computer, un’esperienza emotivamente pesante che depone bene sulla sua tenuta emotiva all’Open Usa: Sinner nella conferenza stampa di inizio torneo ha sottolineato di non aver fatto nulla di male (lo stesso ha detto ieri in un lungo post il fisioterapista Naldi, affranto ma sicuro di essere stato professionale al 100 per cento) e di aver solo voglia di giocare a tennis. Ora l’azzurro scenderà in campo sollevato per l’esito favorevole dell’indagine Itia, ma non totalmente privo di preoccupazione perché sia Nado Italia che Wada avranno tempo fino al 6 settembre per appellarsi alla sentenza che lo ha scagionato.
E tra gli elementi di disturbo (a parte i piccoli fastidi all’anca, che sul cemento americano dovrà affrontare i tre set su cinque) c’è quello relativo al fatto che per le sedute di allenamento dell’azzurro, trasmesse sul canale Youtube di Flushing Meadows, gli organizzatori hanno dovuto bloccare i commenti dei follower, non esattamente all’insegna della gentilezza. Ma in fondo, guardando il bicchiere mezzo pieno, per Sinner, al suo sesto Slam americano, questa sarà la grande occasione per dimostrare di essere un supereroe del tennis, visto che a parte la questione doping, dovrà affrontare un tabellone complicatissimo: da pronostico dovrà vedersela con Nicolas Jarry quindi negli ottavi, con Tsitsipas o con Tommy Paul. E poi, a partire dai quarti di finale, con Medvedev, con Alcaraz e quindi con Djokovic. Se dovesse farcela, la questione Clostebol verrebbe dimenticata in fretta anche dagli haters più irriducibili.
Il tabellone maschile prenderà il via alle ore 18 italiane sull’Arthur Ashe Stadium con il match tra Ben Shelton e Dominic Thiem mentre Djokovic, che sfiderà Radu Albot nella notte italiana. Zverev aprirà il programma sul Grandstand a partire dalle 17 nostrane contro Emil Ruusuvuori e Holger Rune chiuderà la sessione serale contro Nakashima.
Tanti anche gli azzurri nella giornata inaugurale: sul campo 7, Berrettini esordirà contro lo spagnolo Ramos-Vinolas, e a seguire toccherà a Lorenzo Musetti contro Reilly Opelka. C’è grande attesa per Berrettini, che sulla carta ha un tabellone abbordabile: alla sua ottava volta a New York. In caso di vittoria su Romos Vinolas possibile secondo turno contro Taylor Fritz, testa di serie numero 12, e un eventuale terzo turno con il francese Humbert. Negli ottavi ci sarebbe quindi Casper Ruud.
Debutterà anche Luca Nardi in programma, ma sul campo 14, dove alle ore 17:00 italiane sfiderà Roberto Bautista Agut. Sono dieci, in totale, gli azzurri in gara nel tabellone maschile dello Us Open. Ai nove già in tabellone si è aggiunto Mattia Bellucci: Il tennista di Busto Arsizio ha battuto 6-3, 6-3 al turno decisivo delle qualificazioni il polacco Kamil Majchrzak e al primo turno, martedì giocherà contro l’ex numero 3 del mondo e tre volte campione Slam Stan Wawrinka. Possibile un derby al terzo turno contro Sinner. Nello stesso quarto di tabellone ci sono anche Lorenzo Sonego, alle prese con un primo turno complicato contro l’americano Tommy Paul, Flavio Cobolli: eliminato nelle qualificazioni nelle due precedenti partecipazioni allo US Open, giocherà per la prima volta in tabellone principale allo US Open (e da testa di serie): il primo turno sarà contro James Duckworth, numero 70, che non ha mai affrontato in carriera.
Lorenzo Musetti arriva a New York con la medaglia di bronzo di Parigi al collo e debutta contro Reilly Opelka, rientrato quest’estate a Newport dopo quasi due anni di stop per infortunio. Al terzo turno potrebbe poi incontrare Holger Rune, e agli ottavi Alexander Zverev. Fabio Fognini, n.71, sarà a New York per la diciassettesima volta. Inizierà contro Tomas Machac, che non ha mai incontrato e al secondo turno potrebbe vedersela con Sebastian Korda. Matteo Arnaldi debutta contro Zachary Svajda (mai incontrato) e al terzo turno potrebbe vedersela contro Hubert Hurkacz. Luciano Darderi al suo secondo Us Open inizia contro Baez che ha battuto in semifinale a Cordoba conquistando la prima finale ATP e la prima testa di serie che può incrociare è Grigor Dimitrov al terzo turno. Luca Nardi debutta contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut.