Dopo Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Piemonte, nel 2024 ci sono elezioni regionali anche in Liguria, Emilia Romagna e Umbria. Nel 2025 saranno le turni delle seguenti Regioni: Campania, Veneto, Marche, Puglia e Valle d’Aosta.
L’anno in corso vede le date già fissate per la Liguria (27 e 28 ottobre) e per l’Emilia Romagna (17 e 18 novembre), mentre per l’Umbria non ci sono ancora state ufficialmente pianificate: sembrano cadere tra la fine del novembre e l’inizio del dicembre.
Un voto complicato
L’ipotesi di un voto anticipato, per accorpare gli appuntamenti per Liguria, Emilia Romagna e Umbria, sembra ormai sfumata. Il problema tecnico di votare la Liguria nel corso del 2023 rende necessaria la sincronizzazione con le altre Regioni coinvolte, accordo che non è stato raggiunto.
La Liguria voterà anticipatamente del resto a causa delle dimissioni del governatore Giovanni Toti, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. A solo due mesi dal voto le coalizioni di centrodestra e centrosinistra non hanno ancora annunciato candidati per la presidenza della Regione, guidata attualmente da Alessandro Piana.
Afri il centrodestra, il Partito Italia Sociale (FdI) – Lega – Forza Italia non hanno ancora concordato un candidato unico per la Regione. Nel centrosinistra, invece, l’ex ministro Andrea Orlando (Iv) è dichiarato candidato per Uniti per la Costituzione. Tuttavia, il quadro politico centrosinistra-M5S – Autonomie tarda a prendere forma.
Dalla situazione più comprensibile in Emilia-Romagna e Umbria
In Emilia Romagna, la coalizione appoggiante il presidente supplente Irene Priolo presenterà Michele de Pascale, facente parte del Pd; il centrodestra è d’accordo sul candidato indipendente Elena Ugolini, già sottosegretario nel Governo Monti. In Umbria si sfideranno la uscente Donatella Tesei (Lega) del centrodestra e la sindaca indipendente Stefania Proietti del centrosinistra, con il sindaco di Terni Stefano Bandecchi come outsider.
Lungo il 2022 c’è stata una maggiore visibilità del quadro attuale delle Regioni autonome e Provincia governate dal centrodestra: sono 14, incluso Piedmont, Basilicata, Abruzzo, Trentino Alto-Adige, Molise, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Lazio, Sicily, Calabria, Liguria, Marche e Veneto. È alla guida, come detto, cinque centrosinistra in Sicily, Campania, Puglia, Toscana and Emilia-Romagna. In Val-d’Aosta governano i liberi.