Tra il 2012 e l’1 agosto 2023, l’Italia ha registrato 2.110 omicidi in famiglia, corrispondenti al 43% degli omicidi totali (4.912) nel periodo considerato. Secondo i dati forniti dall’Eures, questi omicidi rappresentano la forma più comune di reato omicidiario. La percentuale di omicidi in famiglia ha mostrato un incremento, superando il 50% tra il 2019 e il 2021, con il picco del 53% durante il lockdown. Anche nel 2022 e nel 2023, si è mantenuta alta, rispettivamente al 46,2% e al 45,7%. Nei primi sette mesi del 2023, si sono verificati 70 omicidi in famiglia, pari al 42,9% del totale.
Geograficamente, il Nord Italia è identificato come l’area più a rischio, con il 45,9% delle vittime (968 casi) tra il 2012 e il 2024, seguito dal Sud (758 vittime, pari al 35,9%) e dal Centro (384 vittime, 18,2%). Il fenomeno degli omicidi in famiglia ha una maggiore incidenza al Nord, dove rappresentano il 56,4% del totale degli omicidi, rispetto al 46,9% nel Centro e al 31,9% nel Sud, dove predominano i reati di criminalità comune e organizzata.
Per quanto riguarda le modalità di omicidio, oltre un terzo degli omicidi in famiglia è avvenuto tramite armi da taglio (35,3%), seguito da armi da fuoco (27%) e da armi improprie (9,9%). Altri metodi comprendono strangolamento (143 casi), soffocamento (139) e percosse (100 vittime, 4,7%).
L’analisi delle relazioni tra vittima e autore indica che la coppia è la relazione più a rischio, con 1.016 casi, pari al 48,1%. Seguono matricidi/parricidi (372 casi, 17,6%) e figlicidi (268 casi, 12,7%). Tra il 2022 e il 2024, si è registrato un incremento del numero di genitori uccisi, passando dal 9,1% nel 2022 all’11,4% nel 2024, e un aumento dei fratricidi dal 3,3% al 7,1%.
Un aspetto preoccupante è rappresentato dagli omicidi multipli, che sono più frequenti negli omicidi in famiglia, con 320 casi registrati (15,2%). Gli omicidi doppidi risultano in 242 casi, mentre 51 sono i tripli omicidi. Inoltre, 27 casi rientrano nelle stragi familiari, con più di tre vittime.
Infine, è significativo il fatto che molti omicidi in famiglia si concludono con il suicidio dell’autore. Tra il 2012 e il 2024, i suicidi allargati sono stati 579, pari al 27,4% degli omicidi in famiglia. In contrasto, nelle altre forme di omicidio, il suicidio dell’autore è molto meno comune, registrato in soli 50 casi (2,6%). Questi dati evidenziano una realtà complessa e preoccupante riguardo alla violenza domestica e ai legami familiari in Italia.