Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia dal 2013, è tragicamente morto a 62 anni dopo essere precipitato per 200 metri mentre stava eseguendo in solitaria un’ascensione sulla via ferrata che conduce alla cima Payer, nel gruppo dell’Adamello, in Trentino. Originario di Rimini, dove è nato nel 1962, Longo viveva a Verona e aveva dedicato gran parte della sua vita alla montagna, una sua grande passione.
Dopo aver conseguito la laurea in Scienze politiche a Roma, Longo iniziò la sua carriera professionale nel 1987 in Fiat Auto, dove ricoprì ruoli di responsabilità nel marketing. La sua carriera continuò con esperienze significative nel settore automobilistico, passando per marchi importanti come Lancia, BMW Italia, Aprilia (gruppo Piaggio), Toyota Italia e Hyundai, fino a diventare direttore di Audi Italia nel 2013. Durante il suo mandato, ha svolto un ruolo cruciale nell’integrazione dell’immagine di Audi con quella delle montagne italiane, promuovendo iniziative legate alla sostenibilità e alla tutela del territorio, in particolare nelle Dolomiti.
Sotto la sua direzione, Audi ha sviluppato un legame forte con la Federazione Italiana Sport Invernali, contribuendo a progetti che univano il mondo dell’auto a quello degli sport invernali. Flavio Roda, presidente della FISI, ha espresso il suo profondo cordoglio e ha sottolineato l’importanza della collaborazione con Longo, definendolo una grande perdita per la federazione. Ha inoltre inviato le condoglianze alla famiglia e allo staff di Audi Italia.
Longo era conosciuto per la sua passione e competenza in montagna, come testimoniano le numerose foto pubblicate sul suo profilo Facebook, che mostrano il suo amore per le escursioni e le scalate in suggestivi paesaggi montani. La sua prematura scomparsa ha lasciato un grande vuoto nel mondo del lavoro e tra gli appassionati di montagna, evidenziando non solo la sua professionalità nel settore automobilistico, ma anche il suo spirito avventuroso e il legame profondo con la natura e gli sport.
La notizia della sua morte ha colto di sorpresa il settore automobilistico e gli sportivi, suscitando emozioni e ricordi nei colleghi e negli amici. Longo non era solo un manager di successo, ma anche un uomo con una passione autentica per la montagna, capace di ispirare chi lo circondava. La sua morte rappresenta non solo una tragedia personale per la sua famiglia, ma anche una grande perdita per tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato nel suo percorso professionale e personale, sottolineando l’importanza di perseguire le proprie passioni con cautela e rispetto per i pericoli della montagna.