Durante un discorso alle autorità indonesiane, Papa Francesco ha denunciato le “leggi di morte che limitano le nascite”, richiamando l’attenzione sulla crisi demografica crescente e il fenomeno delle famiglie che preferiscono adottare animali domestici piuttosto che avere figli. Il Pontefice ha espresso preoccupazione per il prevalente egoismo e consumismo, che portano a una società in cui le persone vivono circondate da oggetti ma prive di speranza e gioia, sottolineando che “senza bambini e giovani, un paese perde il suo desiderio di futuro”.
Francesco ha evidenziato come una parte considerevole dell’umanità sia marginalizzata e privata dei mezzi per vivere dignitosamente, in mezzo a crescenti disuguaglianze e conflitti. Ha invitato le famiglie indonesiane a continuare ad avere più figli, contrastando l’idea che limitare le nascite possa essere una soluzione ai problemi sociali. Le sue parole, che hanno suscitato ilarità tra i presenti, pongono in evidenza il grave “inverno demografico” che colpisce particolarmente l’Europa e l’Italia.
Il Papa ha descritto le case moderne come tristi, riempite di oggetti e svuotate di figli, e ha criticato la tendenza a trattare gli animali con più cura rispetto ai bambini. Ha ricordato aneddoti personali, come il rimprovero a una donna che gli aveva chiesto di benedire il suo cane, paragonandolo a un “bambino”. Le sue affermazioni hanno generato critiche da parte di gruppi animalisti, come l’Oipa, che hanno fatto notare come il Papa si discosti dall’amore incondizionato per gli animali, rappresentato da figure come San Francesco.
Le affermazioni del Pontefice hanno aperto un dibattito sulle priorità sociali e sui valori familiari, evidenziando come frequentemente, nella società attuale, ci sia una preferenza verso il possesso di animali domestici rispetto alla procreazione. Con il suo intervento, Papa Francesco sembra voler richiamare l’attenzione sulla necessità di recuperare il valore della famiglia e della vita, sia come un modo per affrontare le crisi esistenziali del nostro tempo, sia per garantire un futuro più promettente per le generazioni a venire.
