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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Rischio di infarto e ictus nelle donne: un test del sangue per la diagnosi anticipata di 30 anni

Un recente studio internazionale suggerisce che un semplice test del sangue potrebbe prevedere il rischio di infarto e ictus nelle donne con un anticipo di trent’anni. Questa analisi, che si basa su due tipi di grassi e un marcatore di infiammazione, identifica i potenziali pericoli per la salute del cuore, fornendo così un ampio margine per interventi preventivi. Lo studio è stato condotto dal Brigham and Women’s Hospital di Boston, in collaborazione con la Scuola di Salute Pubblica T.H. Chan di Harvard, e ha analizzato i dati di circa 30.000 donne nel Women’s Health Study, monitorando la loro salute per 30 anni.

I ricercatori hanno esaminato tre indicatori chiave: la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP), il colesterolo LDL-C (considerato il “colesterolo cattivo”) e le lipoproteine(a) (Lp(a)). I risultati hanno evidenziato che livelli elevati di hsCRP aumentano il rischio di malattie cardiovascolari del 70%, mentre alti livelli di LDL-C e Lp(a) aumentano rispettivamente il rischio del 36% e del 33%. Quando considerati insieme, questi fattori presentano un rischio cardiovascolare 2,6 volte superiore rispetto ai valori normali, con un incremento del rischio di ictus di 3,7 volte.

Questa scoperta rappresenta una svolta nella medicina preventiva, poiché consente di diagnosticare rischi potenziali prima della manifestazione dei sintomi. Imparare a monitorare non solo il colesterolo, ma anche l’infiammazione e la Lp(a) è fondamentale per una valutazione completa del rischio cardiovascolare, secondo il professor Paul M. Ridker, il quale sottolinea che è essenziale attuare screening universali per misurare questi indicatori.

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte tra le donne nei paesi industrializzati. Pertanto, è cruciale iniziare precocemente il monitoraggio dei fattori di rischio, raccomandando controlli regolari già a partire dai 40 o 50 anni. Le misure preventive, come uno stile di vita sano, e in alcuni casi anche i farmaci, possono ridurre significativamente il rischio.

Infine, i risultati dello studio potrebbero essere applicabili anche agli uomini, poiché le malattie cardiovascolari colpiscono entrambi i sessi. La medicina preventiva personalizzata, capace di considerare le specifiche esigenze di ogni paziente, può migliorare significativamente la salute cardiaca e la qualità della vita di milioni di persone.

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