In un’intervista a La Stampa, Maria Rosaria Boccia ha accusato la premier Giorgia Meloni di atteggiamenti sessisti, con riferimento alla sua relazione con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Boccia descrive Meloni come “l’altra persona” in questo complesso rapporto, lamentando di essere stata trattata in modo irrispettoso, mentre la premier avrebbe concluso una relazione importante tramite un post sui social media e senza nemmeno menzionare il suo nome. Boccia esprime indignazione per un trattamento che considera umiliante e ingiusto.
Per dimostrare le sue affermazioni, Boccia ha raccolto prove delle interazioni tra lei e Sangiuliano, affermando che le sue parole da sole non sarebbero state credute. Ha registrato conversazioni in cui Sangiuliano avrebbe affermato di essere un’autorità e che le sue dichiarazioni non sarebbero state credibili, preoccupandola ulteriormente. Questo l’ha portata a documentare meticolosamente la loro relazione, sia personale sia professionale, da eventi ufficiali a situazioni private.
Boccia ha anche insinuato che Sangiuliano sarebbe “sotto ricatto” da parte di individui che avrebbero beneficiato di pressioni indebite. Ha rivelato di essere a conoscenza di dinamiche poco chiare, avendo ascoltato conversazioni compromettenti e letto messaggi di persone coinvolte in questo presunto ricatto. Pur senza rivelare nomi specifici, ha suggerito che giornalisti e direttori di testate possono essere implicati. Inoltre, ha accumulato documenti, foto e video che attesterebbero la loro relazione, conservati per rafforzare la sua versione dei fatti.
Dopo le dichiarazioni di Boccia, Sangiuliano ha cercato di difendersi in un’intervista al Tg1, ma questo ha sollevato ulteriori polemiche. La presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, ha avviato un’inchiesta riguardo al trattamento riservato a Sangiuliano durante il telegiornale, intensificando il dibattito politico. Contemporaneamente, Sangiuliano ha programmato un incontro con i suoi legali per valutare azioni legali in risposta alle accuse di Boccia.
La situazione rimane tesa, con Boccia che minaccia ulteriori rivelazioni attraverso nuove interviste e potenzialmente la diffusione di ulteriori prove. Le accuse di ricatto continuano a sollevare interrogativi su Sangiuliano e sulla sua gestione del ministero, rendendo incerta la sua posizione.
