Negli ultimi giorni, la BBC ha messo in luce la situazione di Monfalcone, in provincia di Gorizia, attraverso un servizio intitolato “La città che ha bandito il cricket”. Questo reportage si è focalizzato su una multa inflitta a un gruppo di ragazzi di origine bengalese sorpresi a giocare a cricket in aree pubbliche pericolose durante l’amministrazione dell’ex sindaca leghista Anna Maria Cisint.
In risposta alle critiche mosse dalla BBC, Cisint ha definito il servizio “fasullo”, sostenendo che, se il cricket viene giocato in zone vietate e senza considerare la sicurezza pubblica, il Comune ha l’obbligo di intervenire. Nella sua dichiarazione, Cisint ha chiarito che la sua azione si basa sulla necessità di controllare l’erogazione di vantaggi fiscali, senza escludere preoccupazioni legate alla “cultura” e all’influenza dell’immigrazione, sottolineando la sua “battaglia contro il processo di islamizzazione” che compromette l’identità culturale e sociale della città.
L’ex sindaca ha evitato di specificare che a Monfalcone sia effettivamente vietato giocare a cricket, ma ha enfatizzato che questo sport non dovrebbe essere una priorità per la comunità locale. Secondo Cisint, l’obiettivo dovrebbe essere valorizzare e qualificare le strutture sportive esistenti. Ha suggerito che, per realizzare un nuovo impianto per il cricket, sarà necessario farlo rispettando le normative vigenti in aree private, citando come esempi altri sport, come il padel.
Il servizio della BBC ha suscitato una certa controversia, con Cisint che ha denunciato “servizi giornalistici storpiati” come metodo per minare la serietà di una istituzione come la BBC. Ha richiamato l’importanza di gestire le questioni locali con la massima responsabilità e attenzione per gli interessi collettivi.
La questione del cricket a Monfalcone riflette, quindi, tensioni più ampie legate all’integrazione culturale e alle dinamiche socio-politiche locali, con un chiaro riferimento ai cambiamenti che l’arrivo di nuove comunità può portare all’identità tradizionale della città. La posizione di Cisint mette in luce la crescente preoccupazione di alcuni politici per la coesione sociale e la cultura locale, di fronte a una realtà multiculturale in evoluzione.