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venerdì, 22 Novembre, 2024
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ABBA e Trump: Non Toccare le Nostre Canzoni!

Il gruppo svedese ABBA ha chiesto a Donald Trump di interrompere l’uso delle sue canzoni per la campagna presidenziale americana. Nonostante un portavoce del candidato repubblicano affermi di avere una licenza per utilizzare i brani del famoso quartetto, Universal Music in Svezia ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna richiesta formale per l’uso della musica del gruppo. Ciò implica che, contrariamente a quanto sostenuto, Trump non avrebbe avuto l’autorizzazione necessaria.

ABBA, celebre per successi iconici degli anni Settanta e Ottanta come “Dancing Queen” e “The Winner Takes It All,” ha visto la sua musica utilizzata in vari eventi della campagna elettorale di Trump, suscitando disapprovazione tra i membri del gruppo. Secondo quanto riportato dal quotidiano svedese Svenska Dagbladet, durante un evento di Trump in Minnesota, sono stati proiettati video che mostravano la band eseguire i suoi brani, tra cui anche “Money, Money, Money.” Universal Music ha emesso una comunicazione formale chiedendo che queste canzoni venissero rimosse dagli eventi di campagna, confermando l’assenza di richieste precedentemente ricepite da parte di Trump.

ABBA non è il primo gruppo a sollevare questioni riguardo all’uso della propria musica durante campagne politiche. Altri artisti, come Bruce Springsteen, si sono espressi contro Trump, definendolo “un spaccone” e chiedendo che la loro musica non venga associata a lui. Malgrado il gruppo non produca nuove canzoni da decenni e non si esibisca dal 1982, la loro musica continua a vivere grazie alla popolarità internazionale e agli adattamenti cinematografici dei musical “Mamma Mia!”, che hanno raggiunto un vasto pubblico e sono stati interpretati da celebrità come Pierce Brosnan, Cher e Meryl Streep.

La situazione sottolinea un tema comune nella musica e politica, dove artisti cercano di mantenere il controllo sulla loro musica e sul messaggio che essa veicola. L’appello di ABBA è quindi un chiaro esempio di come gli artisti possano opporsi all’uso della loro arte in contesti che non condividono o che ritengono inappropriati, mantenendo così l’integrità del proprio lavoro e della propria visione artistica.

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