La procura regionale della Corte dei Conti del Lazio ha avviato un’indagine nei confronti dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dell’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, che ha denunciato di non essere stata nominata consigliere per i Grandi Eventi del Ministero. I magistrati, guidati dal procuratore regionale Paolo Luigi Rebecchi, dovranno accertare eventuali danni erariali collegati alla questione.
La situazione ha suscitato un ampio dibattito politico. Dopo le dimissioni di Sangiuliano, il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani ha espresso il suo rammarico, definendo il ministro come un professionista capace che ha scelto di dimettersi per proteggere la propria dignità e integrità. Tajani ha anche affermato di essere sicuro che raggiungerà i suoi obiettivi.
Sul caso è intervenuto anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che ha commentato attraverso i suoi social media un articolo di Repubblica che suggerisce collegamenti tra il presunto complotto contro la premier Giorgia Meloni e la situazione di Sangiuliano. Renzi ha twittato che, sebbene non fosse certo della veridicità di queste affermazioni, la situazione sembra evolversi e le verità potrebbero emergere. Ha sottolineato che il suo partito è stato tra i primi a chiedere le dimissioni di Sangiuliano, mentre altri esprimevano solidarietà. La posizione di Renzi è chiara: non sono interessati a gossip o a indagini giudiziarie, ma vogliono richieste politiche concrete.
In un ulteriore confronto, Renzi ha evidenziato che gli aspetti privati dei ministri non sono di loro interesse, ma è fondamentale monitorare quello che avviene negli uffici governativi. Ha richiesto trasparenza totale riguardo le nomine, le assunzioni e le spese per i grandi eventi, avvertendo che il peggio potrebbe ancora arrivare dal punto di vista politico. Renzi ha concluso esprimendo la sua preoccupazione per la percezione di mediocrità del governo Meloni, criticando il nepotismo che, secondo lui, sta danneggiando l’Italia.
In sintesi, l’indagine su Sangiuliano ha aperto un acceso dibattito politico, con interventi critici da parte di esponenti dell’opposizione che chiedono maggiore trasparenza e responsabilità nel governo.