L’ex ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, è attualmente sotto indagine da parte della procura di Roma per i reati di peculato e rivelazione e diffusione di segreti d’ufficio. L’inchiesta è stata avviata dopo un esposto del deputato Angelo Bonelli, che ha sollevato preoccupazioni in merito alla condotta dell’ex ministro, legata in particolare alla sua collaborazione con Maria Rosaria Boccia, che, pur non avendo un incarico ufficiale, era coinvolta in attività istituzionali. Poiché Sangiuliano ha ricoperto una carica governativa fino a poco tempo fa, il fascicolo dovrà essere trasferito al tribunale dei ministri.
L’avvocato di Sangiuliano, Silvero Sica, ha dichiarato che è necessaria una conversazione con il suo assistito, definendo l’atto della procura come “dovuto” dopo la denuncia di Bonelli. Sica ha anche fatto riferimento a potenziali nuove rivelazioni da parte di un’imprenditrice di Pompei, programmata per un’apparizione televisiva, ma ha espresso fiducia nel suo cliente, affermando di aver esaminato le chat di Sangiuliano senza trovare elementi di preoccupazione. Ha criticato inoltre alcuni media per aver distorto le regole del giornalismo.
La procura generale della Corte dei Conti del Lazio ha aperto un’inchiesta parallela per accertare un possibile danno erariale legato ai viaggi e alle spese dell’ex ministro e della sua ex consulente, ponendo sotto osservazione spese per soggiorni in hotel e utilizzo di auto di servizio. La denuncia di Sangiuliano contro Boccia, che è in fase di elaborazione, dovrebbe essere presentata la settimana prossima, accompagnata da una serie di documenti che, secondo il legale, dimostrano la corretta condotta del suo assistito.
Boccia ha replicato alle accuse tramite social, affermando che Sangiuliano non ha ancora chiesto scusa e ha denunciato le sue minacce come un tentativo di estorsione. Oggi, Sangiuliano ha anche partecipato a un incontro all’interno della Rai, dove ha discusso del suo possibile rientro nel mondo del lavoro, ma ha scelto di non rilasciare dichiarazioni alla stampa, richiedendo il rispetto della sua privacy.
