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sabato, 23 Novembre, 2024
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Sciopero alla Panini contro la riduzione dello smart working

Un nuovo sciopero ha avuto luogo alla Panini di Modena, dopo quello del 4 settembre. I lavoratori del celebre produttore di figurine hanno incrociato nuovamente le braccia per manifestare contro la proposta dell’azienda di ridurre le giornate di smart working da due a uno a settimana, riducendo così il totale annuale da 88 a 44 giorni. La mobilitazione, organizzata dai sindacati Slc-Cgil e Fistel-Cisl, insieme alle Rsu di Modena e Milano e al Cdr Giornalisti Milano, prevede un presidio davanti alla sede aziendale di Modena dalle 8.30 alle 12.30.

In seguito alla precedente manifestazione, che ha registrato un’adesione del 90% tra i dipendenti, con uffici vuoti e circa 150 lavoratori presenti, i sindacati lamentano che l’azienda non ha mantenuto contatti con i rappresentanti dei lavoratori. Durante l’assemblea tenutasi al mattino, è stata quindi presa la decisione di continuare con la mobilitazione. Slc-Cgil e Fistel-Cisl sottolineano che i lavoratori chiedono il mantenimento delle 44 giornate annue di smart working garantite, oltre ad altre 44 giornate aggiuntive. Chiedono anche il ripristino delle 44 giornate di smart working per i quadri, e una trasformazione dell’accordo sul lavoro agile da sperimentale a definitivo, con la possibilità di valutare casi particolari per esigenze straordinarie.

La situazione mette in evidenza le tensioni tra la dirigenza della Panini e i lavoratori riguardo alla flessibilità lavorativa, che è diventata un tema cruciale nel contesto post-pandemia, dove molte aziende stanno rivedendo le modalità di lavoro. I sindacati, infatti, evidenziano l’importanza dello smart working non solo per il miglioramento della qualità della vita dei dipendenti, ma anche per la produttività in generale. L’assenza di dialogo al termine della prima manifestazione ha spinto i lavoratori a intraprendere nuovamente l’azione di sciopero, segno di una volontà di difendere i propri diritti e ottenere migliori condizioni lavorative.

La mobilitazione continua quindi a Modena, con l’auspicio che l’azienda possa finalmente avviare un confronto costruttivo con i rappresentanti dei lavoratori per risolvere le problematiche sollevate.

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