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domenica, 24 Novembre, 2024
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Investimento Fatale: Donna in Arresti Domiciliari dopo Aver Colpito un Rapinatore

Cinzia Dal Pino, un’imprenditrice di 65 anni proprietaria di uno stabilimento balneare in Versilia, è agli arresti domiciliari dopo aver ucciso Said Malkoun, un uomo algerino di 47 anni, nella notte di domenica scorsa a Viareggio. L’episodio è avvenuto in via Coppino, dove la donna ha schiacciato Malkoun con la sua auto contro la vetrina di un negozio. La decisione di porla agli arresti domiciliari è stata presa dal giudice del Tribunale di Lucca al termine dell’udienza di convalida del fermo, confermando l’uso del braccialetto elettronico per la donna. Il pubblico ministero aveva richiesto la custodia in carcere, mentre l’avvocato difensore, Enrico Marzaduri, ha sostenuto l’assenza di esigenze cautelari.

Cinzia ha dichiarato di voler recuperare la borsa, sottrattale da Malkoun, e non di aver avuto intenzione di uccidere. Durante l’udienza, ha descritto la sequenza degli eventi della serata, riportando che il furto della borsa era avvenuto dopo una cena con le amiche e che il suo telefono era rimasto nella borsa rubata, il che spiegherebbe il ritardo nel contattare le autorità. Ha anche negato di essere stata minacciata con un coltello, nonostante Malkoun avesse insinuato di poterne utilizzare uno.

Gli investigatori hanno identificato Dal Pino grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, che mostrano il momento in cui la sua auto ha investito Malkoun e ha fatto retromarcia per passarci sopra altre due volte, prima che scendesse per riprendere la borsa e fuggire. Malkoun è stato soccorso da passanti ma è deceduto poco dopo in ospedale.

Cinzia, originaria di Viareggio e gestore di un noto stabilimento balneare, ha detto che il furto sarebbe avvenuto mentre usciva da un ristorante. Le reazioni all’accaduto sono state contrastanti. La deputata Deborah Bergamini ha sottolineato che la situazione evidenzia una sconfitta per la società, mentre Andrea Crippa della Lega ha invitato a considerare il contesto di paura in cui si trovava l’imprenditrice. Il caso ha suscitato una forte discussione sui social, con opinioni divergenti sul concetto di legittima difesa e sull’uso della violenza.

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