Il Tribunale di Siracusa ha emesso 13 condanne per un totale di 190 anni di reclusione e tre assoluzioni dopo un processo che ha coinvolto presunti membri del clan mafioso Trigila di Noto. Questo gruppo criminale era accusato di avere il controllo di un traffico di droga e di pratiche estorsive nella regione sud di Siracusa, comprendente le città di Noto, Avola, Pachino e Rosolini. Le indagini hanno rivelato che la cosca non si limitava al traffico di stupefacenti, ma gestiva anche attività nel settore ortofrutticolo, con il trasporto di prodotti su camion, così come nella produzione di pedane, imballaggi e beni caseari.
L’operazione, denominata “Robin Hood”, è stata eseguita dalla Squadra mobile di Siracusa nel 2021, in collaborazione con i carabinieri e la Guardia di finanza, sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Catania. Le condanne più severe sono state inflitte ad Antonio Giuseppe Trigila, storico capo della cosca, che ha ricevuto una pena di 24 anni e sei mesi, e a suo figlio, Giuseppe Trigila, condannato a 20 anni. Entrambi sono stati identificati come i capi e promotori dell’organizzazione e venivano ritenuti attivi anche dal carcere tramite familiari.
Altre condanne hanno colpito diversi membri del clan, come Giuseppe Crispino (16 anni), Angela Trigila (12 anni), e Nunziatina Bianca (16 anni), tutti considerati organizzatori della cosca. Altre pene includono 17 anni e sei mesi per Giuseppe Caruso, 13 anni per Graziano Buonora, 12 anni per Angelo Monaco e 15 anni per Gianfranco Trigila. Le pene minori sono state assegnate a Marcello Boscarino (6 anni) ed Emanuele Eroe (6 anni), mentre Francesco De Grande ha ricevuto una pena di 16 anni e otto mesi.
Tre persone sono state assolte: Alessandro Della Luna, Giovanni Gallieco e Carmelo Trigila, di 64 anni. Questa sentenza rappresenta una significativa operazione contro la criminalità organizzata nella zona, mirata a distruggere le attività illecite del clan Trigila.
