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domenica, 24 Novembre, 2024
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Il DDL sul ‘fine vita’ in discussione: il centrodestra chiede un rinvio

Martedì avrà inizio nell’Aula del Senato una discussione sul tema del fine vita. Le opposizioni, tra cui il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle, Sinistra Italiana e le Autonomie, hanno raggiunto un accordo per far approdare nell’emiciclo il testo del senatore dem, Bazoli. Questo testo recepisce le indicazioni della Corte Costituzionale in merito alla vicenda di Dj Fabo e ripropone una legge già approvata in prima lettura durante la scorsa legislatura alla Camera. Utilizzando l’articolo 53 del regolamento del Senato, le opposizioni hanno garantito che questo disegno di legge venga inserito nel programma dei lavori.

Tuttavia, la maggioranza ha già predisposto una contromossa, chiedendo un rinvio in Commissione, il che potrebbe portare a una battaglia significativa tra i due schieramenti. Il Partito Democratico accusa le forze politiche a sostegno dell’esecutivo di praticare un “ostruzionismo”. Fonti del Pd hanno dichiarato che Fratelli d’Italia, inizialmente disponibile al dialogo, ha recentemente fatto un passo indietro, affermando che il tema del fine vita non è una priorità.

Il dibattito sul fine vita continua anche all’interno dei singoli partiti. Secondo un deputato dell’ex Lega Nord, il segretario Matteo Salvini, incontrando i giovani del partito, avrebbe accennato alla possibilità di consentire libertà di coscienza ai propri membri quando si tratterà di votare sull’argomento. Rimane comunque tempo per approfondire le posizioni, considerando che in Senato sono state richieste ben 90 audizioni sui disegni di legge riguardanti il fine vita, delle quali solo 5 si sono svolte prima della pausa estiva.

Sono stati presentati cinque testi legislativi, quattro proposti dalle opposizioni e uno da Forza Italia. La discussione inizia quindi con il testo di Bazoli, con il Pd che spera di trovare supporto tra i membri di Forza Italia. Tuttavia, le forze azzurre hanno già fatto sapere che non sono favorevoli a nessuna forma di depenalizzazione. Una fonte forzista ha dichiarato che potrebbe essere possibile prevedere una pena minima per l’aiuto al suicidio in determinate situazioni, ma nulla di più. La situazione è quindi caratterizzata da un intenso dibattito e da una chiara divisione tra i vari schieramenti politici.

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