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domenica, 24 Novembre, 2024
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La gestione oculata delle risorse economiche

Si è tenuto a Palazzo Chigi un pranzo di lavoro tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Durante l’incontro, i membri del governo hanno discusso del Piano strutturale di medio termine, attivato dalla riforma delle regole del Patto di stabilità e crescita che l’Italia deve presentare alla Commissione europea entro il 20 settembre.

Il ministro Giorgetti ha fornito una panoramica della situazione dei conti pubblici attuale e delle nuove procedure di bilancio, in conformità con il nuovo Patto europeo. È stata riaffermata la determinazione di seguire una politica di bilancio seria ed equilibrata, sottolineando l’importanza di confermare i progressi già realizzati e di esplorare nuove misure, concentrando le risorse sulle priorità esistenti: famiglie, imprese, giovani e natalità. È stato deciso di mettere fine alla stagione dei bonus, ritenuti inefficaci.

Il focus è stato posto sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita e sugli impatti che queste avranno sull’Italia, sottolineando che la legge di bilancio per il 2025 sarà “seria ed equilibrata”. Il centrodestra ha espresso la volontà di porre un punto fermo sulla questione, mostrando impegno per una gestione oculata dei fondi pubblici, dato il contesto complesso e le limitate risorse disponibili. Le riunioni di maggioranza avranno carattere regolare per affrontare le sfide future.

Il governo intende continuare a confermare le iniziative positive già intraprese, come i tagli al cuneo fiscale, e vagliare nuove misure, tra cui una possibile riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%. Sarà dato un forte impulso anche al settore sanitario, con la premier Meloni intenzionata a investire ulteriori risorse in questa area. In sintesi, l’incontro si è concentrato sulla necessità di una gestione finanziaria responsabile, l’importanza delle priorità sociali e sull’abbandono di misure che non hanno dato risultati tangibili, a favore di politiche più efficaci e sostenibili.

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