A dieci anni dal referendum del 2014, in cui la Scozia aveva scelto di rimanere nel Regno Unito col 55% dei voti, emerge una costante opposizione all’indipendenza. Un recente sondaggio di YouGov rivela che il 56% degli scozzesi è favorevole alla union con Londra, rispetto al 44% che sostiene l’indipendenza, evidenziando un leggero aumento della distanza rispetto al voto di dieci anni fa. Questa tendenza si consolida nonostante un periodo in cui il sostegno per l’indipendenza aveva sfiorato il 50%, principalmente a causa degli effetti della Brexit, che aveva visto la maggioranza degli inglesi e dei gallesi favorevoli, mentre gli scozzesi si erano espressi contro.
Il pragmatismo sembra prevalere tra la popolazione scozzese, con una valorizzazione dei legami storici ed economici con il Regno Unito. Questa consapevolezza porta a considerare che i potenziali problemi derivanti dalla Brexit siano meno gravi rispetto a quelli che una separazione completa comporterebbe. Gli scozzesi, dunque, tendono a mantenere i legami con Londra, riflettendo un cambiamento significativo nell’atteggiamento verso l’indipendenza.
In aggiunta, il calo di consensi dello Scottish National Party (SNP), principale promotore dell’indipendenza, ha avuto un impatto notevole su questa tendenza. Dopo quindici anni di dominio politico, lo SNP ha affrontato scandali e divisioni interne che ne hanno minato l’autorità, portando a una perdita di posizioni nelle elezioni politiche britanniche del luglio scorso. Questo scivolamento ha contribuito a rafforzare il supporto per la causa unionista tra gli scozzesi.
Il contesto attuale suggerisce quindi che la secessione della Scozia dal Regno Unito appare sempre più remota. Con un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, la popolazione sembra preferire la stabilità e i vantaggi dell’appartenenza al Regno Unito. Le dinamiche politiche e sociali in Scozia sono quindi in una fase di trasformazione, evidenziando come i sentimenti di indipendenza stiano scemando a favore di un rinnovato apprezzamento per l’unione. La situazione è in continua evoluzione, ma attualmente, il sostegno all’indipendenza non sembra rafforzarsi nella stessa misura delle aspirazioni di coloro che la promuovono.