Attualmente, l’Italia affronta una grave carenza di personale medico e infermieristico, con migliaia di unità mancanti. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha confermato questo stato di emergenza durante una comunicazione alla Commissione Affari sociali, evidenziando che il settore dell’emergenza-urgenza è particolarmente colpito. In questo ambito, si stima una necessità di 4.500 medici e 10.000 infermieri da inserire nei pronto soccorso.
Tra le problematiche evidenziate dal ministro, vi è la questione dei medici ‘gettonisti’, la cui presenza il governo intende disincentivare. Inoltre, si registra un fenomeno di “esodo improprio” dal Servizio sanitario nazionale, che ha spinto il governo a intervenire per ridurre le esternalizzazioni. Schillaci ha sottolineato anche una tendenza tra i giovani medici: molti scelgono specializzazioni diverse da quelle dell’emergenza, un problema riscontrato anche in altri paesi, come gli Stati Uniti.
Per far fronte a questa crisi, il ministro ha suggerito l’importanza di integrare gli specializzandi nel settore dell’emergenza-urgenza. A tal fine, il governo sta considerando l’aumento delle ore di formazione e lavoro per questi professionisti, con l’obiettivo di attrarre più giovani verso questa area critica della sanità. La situazione richiede quindi un intervento urgente e strategico per garantire la sicurezza sanitaria della popolazione, perché senza un adeguato numero di operatori sanitari, la qualità dell’assistenza potrebbe risentirne gravemente.