Un cinquantatreenne torinese è attualmente sotto processo per maltrattamenti nei confronti dei suoi due figli, una vicenda che ha attirato l’attenzione per la sua singolarità. La ex moglie dell’imputato ha testimoniato in aula, rivelando che l’uomo avrebbe rasato la testa dei bambini, rispettivamente di 6 e 8 anni, per far apparire lo stemma della Juventus. Questo atto è stato visto come una sorta di vendetta nei confronti della donna, poiché il padre si era fidanzato con una tifosa della Roma.
Secondo la testimonianza della madre, la “bizzarra acconciatura” sarebbe stata imposta ai piccoli per farli apparire come tifosi della Juventus, creando imbarazzo e difficoltà per i due bambini, che si sarebbero dovuti coprire la testa a scuola per evitare prese in giro dai compagni. La situazione, già di per sé preoccupante, si sarebbe aggravata nel tempo. Dopo la separazione, infatti, i bambini avrebbero fatto ritorno a casa con segni di contusioni e apparenti bruciature, suggerendo che le visite presso il padre non fossero semplici come ci si aspetterebbe in un contesto familiare.
L’ex moglie ha raccontato come ogni incontro con il padre fosse caratterizzato da eventi inquietanti, rendendo la sua testimonianza particolarmente difficile da ascoltare. Le sue parole fanno emergere un quadro di maltrattamenti che va ben oltre l’incidente della rasatura, evidenziando un ambiente domestico carico di tensione e violenza. La donna ha descritto con grande preoccupazione le condizioni in cui si trovavano i suoi figli, ora oggetto di indagine legale a causa del comportamento del padre.
La rilevanza di questo caso non risiede solo nella singolarità del gesto, ma anche nella formazione di un contesto di abuso e violenza che suscita forte inquietudine. La testimonianza in aula rappresenta un appello alla sensibilizzazione riguardo a situazioni simili che possono verificarsi in altre famiglie. La giustizia deve ora svolgere il suo corso, determinando le responsabilità dell’imputato e la sicurezza dei minori coinvolti.