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venerdì, 22 Novembre, 2024
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L’Intelligenza Artificiale: Apprendere con la Mente Umana

Una ricerca condotta da Tania Lombrozo dell’Università di Princeton ha evidenziato che anche l’intelligenza artificiale (IA) può autocorreggersi e apprendere attraverso il “pensiero”. Questo concetto è stato analizzato nel suo studio pubblicato su Trends in Cognitive Sciences. Lombrozo ha osservato che i modelli linguistici di grandi dimensioni, come ChatGPT, mostrano similitudini con i processi di apprendimento umano. Ad esempio, ChatGPT può correggersi autonomamente, proprio come accade a un individuo mentre apprende.

Lo studio ha identificato quattro modalità di apprendimento tramite il pensiero, valide sia per l’uomo che per l’IA: spiegazioni, simulazioni, analogie e ragionamenti. Negli esseri umani, ad esempio, spiegare il funzionamento di un oggetto può rivelare lacune nel proprio sapere, mentre la disposizione degli oggetti in una stanza può richiedere una simulazione mentale. Analogamente, l’IA utilizza strategie simili; può perfezionare una risposta iniziale approfondendo il tema richiesto o utilizzando simulazioni per apprendere dagli esiti.

Chiedere all’IA di tracciare analogie può portare a risposte più precise rispetto a domande dirette. Lombrozo ha suggerito che questo tipo di apprendimento rappresenta un “apprendimento su richiesta”, dove il valore dell’informazione si manifesta soltanto quando il contesto lo rende rilevante. Questo porta a riflessioni sul motivo per cui sia l’intelligenza naturale sia quella artificiale presentano questi meccanismi di apprendimento.

Lombrozo ha anche espresso la difficoltà di delineare confini chiari tra ragionamento e apprendimento, un tema spesso discusso nelle scienze cognitive. Inoltre, ha posto interrogativi sul fatto se i sistemi di IA stiano realmente “pensando” o semplicemente imitando processi cognitivi. Sottolineando la sofisticazione dell’IA, Lombrozo ha affermato che questa condizione offre l’opportunità di esplorare somiglianze e differenze tra intelligenza umana e artificiale.

Il confronto tra le due forme di intelligenza può portare a scoperte significative sulla cognizione umana e contribuire a migliorare l’IA stessa. Lombrozo ha concluso sottolineando l’importanza di questo momento di introspezione e studio comparativo.

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