La situazione attorno alla famiglia del giovane calciatore Lamine Yamal si complica sempre di più, costringendoli a lasciare la propria casa e quartiere di Matarò, Rocafonda, a causa di minacce e insulti. Nelle scorse settimane, il padre di Yamal è stato accoltellato, un evento che ha avuto gravi ripercussioni sulla loro vita. Il clima di paura e insicurezza ha costretto la famiglia a valutare un trasloco per cercare un ambiente più sicuro.
Fatima, la nonna di Lamine, ha descritto il dolore e lo shock vissuti dopo l’accoltellamento del figlio, esprimendo la sua angoscia per la situazione: “Non riesco a mangiare per la situazione di mio figlio Mounir. Ho lo stomaco chiuso per lo shock e la paura”. Nonostante le minacce, Fatima ha detto di non temere per la propria vita, sottolineando che ci sono persone gelose della loro situazione. Le ostilità sembrano essere alimentate dalla scelta di Lamine di rispondere alla convocazione della nazionale spagnola, rinunciando a rappresentare il Marocco.
La nonna ha affermato che Lamine è nato e ha studiato in Spagna, sottolineando che non potrebbe essere altrimenti. “Quel bambino non è del Marocco. Mio figlio non lo ha costretto a fare nulla”, ha detto, evidenziando la sua posizione rispetto alle critiche ricevute dalla famiglia. La situazione ha messo in luce la frustrazione e la rabbia di una parte della comunità nei confronti dei giovani talenti che emergono nel mondo del calcio.
Oltre al padre di Yamal, la nonna ha riportato di essere anch’essa bersaglio di insulti e intimidazioni, creando un clima di tensione che ha spinto la famiglia a considerare seriamente l’abbandono del loro quartiere. La paura e l’ansia per la sicurezza dei loro cari hanno preso il sopravvento, costringendoli a riflettere su come preservare il proprio benessere.
In un contesto di violenza e intolleranza, la famiglia Yamal si trova a fronteggiare una sfida difficile, mentre Lamine continua a emergere nel panorama calcistico. La loro storia mette in luce non solo le difficoltà personali, ma anche le problematiche sociali più ampie che colpiscono molti in situazioni simili.