La procura di Roma ha avviato delle indagini che hanno portato alla perquisizione dell’abitazione di Maria Rosaria Boccia, con la richiesta di sequestro del suo telefono cellulare e di materiale informatico. Questa operazione è stata avviata dopo una denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. I Carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno eseguito l’attività istruttoria.
Maria Rosaria Boccia risulta iscritta nel registro degli indagati, come riportato oggi dal quotidiano Repubblica. La perquisizione si è tenuta a Pompei, presso la residenza dell’imprenditrice. Durante l’operazione, gli inquirenti hanno rinvenuto anche occhiali smart, un dispositivo che Boccia in passato avrebbe utilizzato per registrare video, inclusi quelli effettuati all’interno della Camera dei deputati.
Tutti gli oggetti sequestrati saranno ora oggetto di analisi da parte dei Carabinieri, che agiscono sotto la direzione dei pubblici ministeri della procura di piazzale Clodio. Gli sviluppi relativi a questa vicenda potrebbero avere ripercussioni non solo per Boccia, ma anche sul contesto politico e culturale più ampio, considerando il ruolo di Sangiuliano nell’ambito della cultura italiana.
Il caso solleva interrogativi su possibili abusi o comportamenti scorretti che potrebbero aver avuto luogo, data l’assegnazione di un’enfasi particolare all’uso non solo della tecnologia ma anche di spazi istituzionali per fini privati o inadeguati. La situazione rimane in evoluzione e sarà fondamentale seguire gli sviluppi delle indagini per avere un quadro chiaro delle accuse e delle possibili conseguenze legali per Boccia.
Nel complesso, la perquisizione e il sequestro rappresentano momenti critici nell’istruttoria, e il coinvolgimento di figure pubbliche come Sangiuliano aggiunge una dimensione di rilevanza pubblica e mediatica alla questione. L’analisi del materiale raccolto dai Carabinieri sarà cruciale per determinare le prossime mosse della procura e l’eventuale esito del caso.