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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Meta chiude 63.000 account in Nigeria

Meta ha recentemente chiuso 63.000 account Instagram in Nigeria legati a pratiche di sextortion, un fenomeno che coinvolge estorsioni sessuali online. Inoltre, l’azienda ha rimosso migliaia di gruppi su Facebook dove gli utenti condividevano consigli su come realizzare tali schemi. In particolare, gli account chiusi erano parte di un’organizzazione identificata come “Yahoo Boys”, un gruppo noto per le sue attività truffaldine, in gran parte operanti in Nigeria.

La decisione di Meta segue un’inchiesta che ha rivelato che oltre due dozzine di minorenni si sono suicidati dopo essere stati vittime di truffe sessuali online. Un caso emblematico ha visto due uomini nigeriani estradati negli Stati Uniti e dichiaratisi colpevoli di omicidio colposo dopo aver sfruttato un minorenne, Jordan DeMay, il quale si è tolto la vita a causa degli abusi.

Meta ha scoperto una rete di circa 2.500 account coordinati, principalmente destinati a individuare adulti, ma alcuni erano orientati verso minori. Oltre agli account Instagram, l’azienda ha eliminato 1.300 account Facebook, 200 pagine e 5.700 gruppi, tutti impli­cati nella diffusione di tecniche per truffare le persone. Questi gruppi offrivano script e guide per condurre truffe e condividevano link a raccolte di foto destinate a popolare profili falsi.

Meta sta anche potenziando le funzionalità di sicurezza sulla sua piattaforma, invitando gli utenti a essere cauti nella condivisione di immagini sensibili e a prestare attenzione ai contatti che ricevono messaggi privati su Instagram. L’azienda ha definito la sextortion una forma di crimine “senza confini” e “orribile”, ponendo in atto collaborazioni con esperti per identificare le tattiche dei truffatori e sviluppare risposte efficaci.

In sintesi, l’azione di Meta rappresenta un tentativo significativo per ridurre le attività di sextortion, proteggere gli utenti e affrontare un problema che ha causato gravi danni, soprattutto tra i giovani. L’azienda continua a lavorare sulla prevenzione e la sensibilizzazione riguardo ai rischi legati alla condivisione di contenuti sensibili online.

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