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domenica, 24 Novembre, 2024
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Legge Bipartitica per il Divieto degli Smartphone ai Minori di 14 Anni: Un’Iniziativa Dopo la Petizione

Una petizione proposta dal pedagogista Daniele Novara e dal medico e psicoterapeuta Alberto Pellai ha ottenuto grande attenzione in Italia, chiedendo un divieto dell’uso dei cellulari per i minori di 14 anni e il divieto di aprire profili social prima dei 16 anni. Questa iniziativa è stata rilanciata al Senato durante una conferenza stampa, con l’obiettivo di promuovere una maggiore sicurezza per i giovani nell’ambiente digitale. La conferenza ha visto la partecipazione di vari esponenti politici, tra cui Simona Malpezzi, vicepresidente della Commissione infusionale Infanzia e Adolescenza, e rappresentanti di diverse forze politiche, mostrando un ampio supporto bipartisan per la causa.

La crescente preoccupazione per l’impatto degli smartphone e dei social media sui minori ha spinto quasi 50.000 persone, tra cui educatori, psicologi e professionisti del settore, a firmare la petizione. Daniele Novara ha sottolineato l’importanza di collaborare con la politica per stabilire regole sicure che possano aiutare i genitori a gestire l’uso della tecnologia da parte dei loro figli. Secondo Novara, le famiglie sono già “invasate” dalla pressione della tecnologia e necessitano di supporto.

Carlo Calenda, leader di Azione, ha evidenziato che non si tratta di una misura repressiva, ma della necessità di proteggere i ragazzi dall’aggressività intrinseca delle piattaforme digitali. La deputata Marianna Madia ha inoltre sottolineato che la responsabilità non può ricadere solo sulle famiglie, ma deve coinvolgere anche le strutture educative e i media stessi.

La petizione riconosce i rischi associati all’uso precoce di smartphone e social media, sostenendo che l’esposizione a queste tecnologie prima dei 14 e 16 anni, rispettivamente, può arrecare danno allo sviluppo cognitivo dei giovani. Le neuroscienze confermano che le esperienze digitali immature possono influenzare negativamente lo sviluppo delle aree cerebrali cruciali per l’apprendimento.

In conclusione, il movimento, sostenuto da un ampio consenso politico e sociale, mira a stabilire regole chiare e sicure per l’uso della tecnologia da parte dei minori, evidenziando l’importanza di garantire una crescita sana in una società sempre più digitale.

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