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domenica, 24 Novembre, 2024
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Tensioni e Danni al Carcere di Regina Coeli: Esplosioni e Rivolte

Recentemente si sono verificati violenti disordini nella sezione ottava del carcere romano di Regina Coeli, attualmente ospitante circa un centinaio di detenuti. Secondo Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, ci sono stati esplosioni di bombolette di gas da campeggio utilizzate per la cucina e atti di vandalismo negli ambienti detentivi. Questo episodio evidenzia il grave sovraffollamento della struttura, che accoglie 1.170 detenuti a fronte di soli 626 posti disponibili, con una percentuale di sovraffollamento del 184%. Inoltre, il personale di polizia penitenziaria è insufficiente: attualmente sono in servizio 350 agenti quando ne sarebbero necessari 709, e durante la notte il numero di agenti scende a meno di 20.

A livello nazionale, il Sistema Penitenziario Italiano presenta una situazione critica: oltre 15.000 detenuti superano i posti disponibili e mancano circa 18.000 unità nel Corpo di polizia penitenziaria. Le strutture penitenziarie sono in condizioni fatiscenti, dotate di attrezzature inadeguate, e soffrono di carenze nei servizi di assistenza sanitaria e psichiatrica. Gli operatori penitenziari, oltre a dover affrontare turni massacranti, sono frequentemente vittime di aggressioni, con oltre 2.700 casi registrati nell’anno scorso.

De Fazio ha espresso preoccupazione per la capacità del personale di mantenere l’ordine in tali condizioni, evidenziando che le misure adottate finora sono insufficienti. Seppur confidando nel Corpo di polizia penitenziaria e nella loro dedizione, il segretario avverte che le tensioni nelle carceri, riscontrabili da nord a sud del Paese, non possono continuare a crescere senza conseguenze. La situazione attuale non è accettabile per una nazione che aspira a un grado di civiltà.

È necessaria l’implementazione di misure urgenti per garantire condizioni minime di vivibilità e sicurezza nelle prigioni italiane, puntando principalmente sulla prevenzione piuttosto che sulla repressione. Questi problemi devono essere affrontati per migliorare la situazione nei penitenziari e per proteggere tanto i detenuti quanto gli agenti penitenziari.

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