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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Riconsiderare i tratti esclusi dal Patrimonio Mondiale dell’UNESCO

Ieri, il Sottosegretario del Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi, ha incontrato sindaci e rappresentanti dei Comuni lungo la Via Appia, che attualmente non fanno parte del riconoscimento UNESCO attribuito alla “Via Appia. Regina Viarum” lo scorso 27 luglio. Tra questi Comuni ci sono Nemi, Lanuvio, Genzano e Velletri, situati nell’area metropolitana di Roma. L’incontro ha portato alla formalizzazione dell’impegno del Ministero a garantire che tutti i Comuni inclusi nel dossier di candidatura del gennaio 2023 possano essere inclusi nel riconoscimento UNESCO.

Tiziana Biolghini, Consigliera di Roma Città Metropolitana, delegata a Cultura, Pari Opportunità e Politica Sociale, ha sottolineato l’importanza di questo impegno. Il progetto, sostenuto dal Ministero della Cultura e finanziato con risorse del PNRR, ha permesso all’Italia di diventare il primo paese al mondo a raggiungere il record di 60 siti iscritti nella Lista del Patrimonio UNESCO. Una significativa parte del progetto di riqualificazione della Via Appia interessa i Comuni dell’area metropolitana di Roma. Tuttavia, alcuni tratti della strada consolare sono stati inizialmente esclusi dal riconoscimento.

Il Ministero intende presentare una richiesta straordinaria per includere tutti i tratti originariamente indicati nel dossier, un progetto che ha richiesto mesi di collaborazione tra Ministero, Regioni, Città metropolitane, Province e Parchi archeologici, lungo i 900 km della Via Appia. La richiesta per l’inclusione di tutti i Comuni coinvolti mira a garantire che ogni territorio possa trarre beneficio dagli effetti positivi dello status di Patrimonio UNESCO, che potrebbe tradursi in uno sviluppo urbano, paesaggistico e sociale significativo per le comunità locali.

Biolghini ha manifestato il suo supporto per le azioni del Ministero, evidenziando che la riconoscenza UNESCO può apportare risorse e sviluppo ai territori coinvolti. L’obiettivo è fornire a tutti gli enti coinvolti una direzione chiara, consentendo a ogni Comune di partecipare attivamente ai vantaggi derivanti dal riconoscimento. Questo sottolinea l’importanza della cooperazione istituzionale nell’ampliamento del riconoscimento della Via Appia e le sue potenzialità per il futuro delle comunità locali.

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