Dopo una lunga attesa, è iniziato il pagamento del nuovo bonus acquisti da 500 euro. Tuttavia, per molti richiedenti, il sostegno è già stato bloccato o revocato. Alcuni hanno già ricevuto i fondi, spendibili per beni di prima necessità, mentre altri sono ancora in attesa. Il bonus, noto come “social card Dedicata a Te”, è destinato a nuclei familiari in difficoltà economica per supportare spese alimentari, carburante o abbonamenti al trasporto pubblico. La Legge di Bilancio ha confermato questo aiuto per il 2024, ma non si è parlato del tema per molti mesi. Il decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo a giugno e i pagamenti sono iniziati a settembre.
Questo contributo è riservato a famiglie con un ISEE fino a 15.000 euro, ma solo coloro che sono stati confermati dalle graduatorie dell’INPS e dei Comuni possono realmente riceverlo. Molti Comuni non hanno completato le liste, lasciando molti beneficiari in attesa senza certezze. La carta può essere ritirata presso gli uffici postali, ma non tutti i richiedenti possono ottenerla. Infatti, coloro che già ricevono altri contributi pubblici sono esclusi dal bonus. Questo spiega perché alcuni aiuti siano stati bloccati o revocati.
Oltre alla carta Dedicata a Te, il Governo offre altre forme di sussidio, come l’Assegno di Inclusione, che sostituisce il Reddito di Cittadinanza. Tuttavia, l’AdI è incompatibile con la social card, rendendo impossibile per i percettori di quel sussidio ottenere il bonus per gli acquisti. Il Governo Meloni ha deciso di aumentare le risorse destinate al bonus, con un investimento di circa 600 milioni di euro per garantire il valore della carta a 500 euro per ogni nucleo familiare. Coloro che già possiedono la carta e soddisfano i requisiti vedranno il loro importo ricaricato automaticamente.
Da notare che ci sono stati casi in cui i richiedenti hanno ricevuto l’AdI dopo la strutturazione dell’elenco della Carta Dedicata a Te, il che ha portato a situazioni in cui la carta è stata bloccata dopo aver già ricevuto, poiché il richiedente non rientrava più fra gli aventi diritto. Questo ha creato confusione e incertezze tra i beneficiari.