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domenica, 24 Novembre, 2024
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Quelli che uccidono: il mondo violento e l’isolamento secondo lo psichiatra

Negli ultimi anni, si è registrato un aumento preoccupante di crimini violenti commessi da adolescenti, comportamenti che sorprendono spesso anche chi conosce questi giovani, frequentemente descritti come “bravi ragazzi” dai loro familiari. Ugo Sabatello, neuropsichiatra infantile e psichiatra forense, offre una visione approfondita sul fenomeno e sulla psicologia che può portare a tali azioni.

Secondo Sabatello, diversi fattori possono contribuire al comportamento deviante degli adolescenti. Innanzitutto, l’adolescenza è un periodo caratterizzato da cambiamenti neurologici e psicologici significativi. Durante questa fase, i giovani possono essere influenzati da traumi, problemi familiari, bullismo e pressione dei pari. La mancanza di figure di riferimento stabili o la presenza di ambienti familiari disfunzionali possono accentuare questi fattori, rendendo gli adolescenti più vulnerabili.

Sabatello enfatizza anche l’importanza della codifica sociale e delle aspettative che la società ha nei confronti dei giovani. Molti ragazzi possono sentirsi costretti a dimostrare la loro forza o a guadagnare rispetto tra i coetanei attraverso comportamenti estremi. Questo “rispetto” viene frequentemente associato a atti di violenza o vandalismo. Inoltre, la glorificazione della violenza nei media e nei videogiochi contemporanei può contribuire a una normalizzazione di tali comportamenti tra i giovani.

Il contesto socio-economico gioca un ruolo cruciale. Adolescenti che crescono in ambienti poveri o marginalizzati spesso si trovano a fare i conti con opportunità limitate e mancanza di supporto. Questo può portarli a scegliere strade sbagliate per raggiungere i loro obiettivi o per affermare la propria identità.

Infine, Sabatello sottolinea l’importanza della prevenzione e degli interventi precoci. È fondamentale fornire supporto psicologico ai giovani in difficoltà e promuovere attività che rafforzino le abilità sociali e relazionali. La chiave è intervenire prima che si giunga a comportamenti estremi, offrendo alternative e aiutando i ragazzi a sviluppare un senso di empatia e responsabilità.

In sintesi, le violenze adolescenziali sono un fenomeno complesso, influenzato da molti fattori interconnessi. Comprendere le radici psicologiche e sociali di questi comportamenti è essenziale per affrontare il problema e prevenire ulteriori crimini.

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