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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Il detenuto di Poggioreale e il drammatico episodio del dito mangiato

Un detenuto del carcere di Poggioreale, a Napoli, ha recentemente compiuto un gesto inquietante di cannibalismo, morsi e mangiato il dito di un compagno di cella. L’individuo, originario del Mali, presenta gravi problemi psichiatrici e attualmente è ricoverato in un reparto psichiatrico di un ospedale napoletano. Nonostante un ordine del giudice che prevede il suo trasferimento in una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), il procedimento non è ancora stato effettuato, suscitando preoccupazione tra i sindacati della polizia penitenziaria.

Nella loro nota, l’Uspp sottolinea che il detenuto sta occupando un posto letto ospedaliero che potrebbe essere utilizzato da altri cittadini, e la sua presenza richiede il dispendio di risorse, con dieci agenti di polizia penitenziaria destinati al suo piantonamento. Giuseppe Moretti, presidente dell’Uspp, e Ciro Auricchio, segretario regionale, affermano che questa situazione evidenzia il fallimento delle Rems, strutture previste per accogliere detenuti con problemi psichiatrici dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg).

Il detenuto è rimasto in ospedale per diversi giorni, nonostante la decisione del giudice per il suo trasferimento. Questa lunga attesa ha portato a un’occupazione inadeguata di risorse sanitarie e a un impegno eccessivo per la polizia penitenziaria, i cui agenti potrebbero altrimenti essere riassegnati ad altre attività istituzionali. La situazione mette in luce criticità nel sistema penitenziario e nella gestione dei detenuti con disturbi mentali in Italia.

I sindacati denunciano la gravità della vicenda e l’inefficienza delle procedure burocratiche che impediscono il trasferimento del detenuto in una struttura adeguata. Ciò non solo ostacola la salute pubblica, sottraendo risorse ospedaliere ai cittadini, ma crea anche problemi per il personale della polizia penitenziaria, costretto a gestire una situazione tanto delicata quanto anomala. La vicenda del detenuto di Poggioreale rappresenta, quindi, una chiamata all’azione per migliorare la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici nel sistema carcerario italiano.

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