L’atmosfera di Caronte, la luna più grande di Plutone, è composta principalmente da anidride carbonica (CO2) e perossido di idrogeno (H2O2), secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. La ricerca, condotta dal Southwest Research Institute di Boulder, Colorado, e guidata da Silvia Protopapa, ha analizzato dati dal James Webb Space Telescope (JWST), fornendo nuove informazioni sui processi chimici e sulla composizione della superficie di Caronte.
Scoperta nel 1978, Caronte è stata oggetto di numerosi studi, ma le informazioni precedentemente disponibili si limitavano a lunghezze d’onda inferiori a 2,5 µm, lasciando incompleta la comprensione della sua composizione superficiale. Utilizzando il spettrografo Near-Infrared, i ricercatori hanno effettuato osservazioni a lunghezze d’onda comprese tra 1,0 e 5,2 µm, consentendo di rilevare con certezza la presenza di anidride carbonica e perossido di idrogeno.
Il perossido di idrogeno suggerisce un’attiva elaborazione del ghiaccio d’acqua sulla superficie di Caronte, influenzato da irradiazione e luce, mentre l’anidride carbonica potrebbe derivare da serbatoi sotterranei del corpo celeste. Questi risultati hanno importanti implicazioni per la comprensione dell’origine e dell’evoluzione dei corpi ghiacciati nel Sistema solare esterno.
In sintesi, lo studio offre nuove prospettive sulla superficie di Caronte e potenzialmente pave the way per future ricerche che esploreranno le dinamiche e la composizione dei corpi celesti nel Sistema solare esterno, oltre agli effetti della radiazione solare su di essi. Questo lavoro non solo arricchisce la nostra conoscenza di Caronte, ma contribuisce anche a un quadro più ampio della chimica planetaria e dell’evoluzione dei corpi ghiacciati nella nostra regione dello spazio.