La manovra economica prevista dal governo italiano, come dichiarato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, richiederà “sacrifici da tutti”, coinvolgendo cittadini, pubblica amministrazione e imprese di ogni dimensione. In un’intervista a Bloomberg, Giorgetti ha sottolineato che non ci saranno sconti e che si dovrà affrontare la questione del risanamento dei conti pubblici richiesto dall’Unione Europea.
L’idea di tassare i profitti delle imprese ha suscitato reazioni negative, portando la Borsa di Milano a registrare un calo del 1,5%, il peggiore in Europa. Mentre Giorgetti mira a una tassazione sui “giusti profitti” delle aziende che hanno beneficiato di condizioni di mercato favorevoli, ha chiarito che non ci sarà una replica della controversa discussione sugli extraprofitti delle banche avvenuta l’anno scorso. Sottolinea anche che i contributi non saranno volontari, in quanto le imprese non operano per beneficenza.
Secondo i funzionari del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), l’onere delle tasse ricadrà sulle grandi aziende di settori come banche, assicurazioni, difesa ed energia che hanno avuto profitti elevati. Giorgetti ha avvertito che tutti devono dare il loro contributo, anche le piccole aziende, le quali dovranno dichiarare di più per mettersi in regola. Tuttavia, ha ribadito che non si tratta di nuove tasse, un punto confermato anche dal sottosegretario al Mef, Federico Freni.
Le previsioni per l’economia italiana indicano una crescita attesa intorno all’1%, con un obiettivo di deficit rivisto al 3,8%. Giorgetti ha espresso la necessità di mantenere un atteggiamento prudente e responsabile, sottolineando che sarà fondamentale reperire risorse da tutto il sistema Paese per finanziare la manovra, compresi privati e aziende.
Le reazioni politiche sono state immediate, con opposizioni che hanno accusato il governo di preparare una manovra “lacrime e sangue”. La premier Giorgia Meloni si sarebbe sorpresa per le parole di Giorgetti e avrebbe chiesto maggiore cautela, segno di una possibile discordanza all’interno della maggioranza. Nonostante le incertezze, Palazzo Chigi ha evitato di confermare le affermazioni del ministro, rendendo chiaro che la strada per la prossima manovra di bilancio sarà ardua e complessa.
