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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Sostanze chimiche nei contenitori di plastica: rischi per la salute e soluzioni sostenibili

La plastica, sebbene sia un materiale ampiamente utilizzato per la conservazione e il trasporto di alimenti e bevande, presenta potenziali rischi per la salute umana. Recenti studi hanno dimostrato che i contenitori e le bottiglie di plastica possono rilasciare sostanze chimiche nocive, note come food contact chemicals (FCC), che possono contaminare ciò che mangiamo e beviamo. Un’indagine pubblicata sul Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology ha identificato oltre 3.600 sostanze chimiche plastiche nei campioni biologici umani, molte delle quali sono sotto osservazione per i loro effetti nocivi.

La ricerca è stata condotta dalla Food Packaging Forum Foundation di Zurigo, che ha analizzato dati provenienti da cinque programmi di biomonitoraggio globali, tra cui il Human Biomonitoring for Europe. È emerso che mentre circa 14.000 contaminanti sono noti, solo 3.601 sono stati rintracciati nei database analizzati, suggerendo che nessun tessuto umano, dal sangue alle urine, dal latte materno alla pelle, è immune da queste sostanze chimiche.

Nonostante solo 194 delle sostanze identificate siano state monitorate, ciò evidenzia la necessità di sistemi di sorveglianza chimica più efficaci per tutelare la salute pubblica. Secondo Birgit Geueke, una delle autrici dello studio, c’è un legame chiaro tra l’esposizione a queste sostanze e rischi per la salute, che sono stati spesso trascurati in ricerche precedenti. Attualmente, 80 dei food contact chemicals monitorati sono considerati ad alto rischio, con alcuni già noti come cancerogeni, tra cui formaldeide e cadmio.

Inoltre, alcune sostanze chimiche possono influire negativamente sulla fertilità, mentre altre necessitano di ulteriori studi per comprenderne appieno l’impatto. La scoperta che i materiali utilizzati per il contatto alimentare potrebbero non essere completamente sicuri, anche se conformi alle normative esistenti, è fondamentale. Jane Muncke, coautrice dello studio, sottolinea che le prove raccolte potrebbero stimolare un miglioramento delle normative attuali e lo sviluppo di alternative più sicure nell’industria alimentare.

In sintesi, è evidente che la plastica, pur essendo pratica, può introduce rischi invisibili per la salute, rendendo essenziale un approccio più rigoroso nella regolamentazione dei materiali a contatto con gli alimenti.

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