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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Otto Votazioni e Ancora Nessuna Nomina: La Maggioranza Incontra Difficoltà

Nel pomeriggio di oggi, nell’emiciclo di Montecitorio, si è registrata l’ottava fumata nera nella procedura di voto per l’elezione del giudice della Corte costituzionale, un evento oramai ricorrente. La premier Giorgia Meloni aveva intenzione di sostenere la candidatura di Francesco Saverio Marini, suo consigliere giuridico. Tuttavia, il forte contrasto con le opposizioni – che hanno deciso di non partecipare al voto – ha determinato la necessità di una strategia più cauta, dato che per ottenere il quorum necessario di 363 voti ci sarebbero voluti più consensi rispetto a quelli disponibili nella maggioranza.

L’opposizione, che recentemente ha affrontato conflitti al suo interno, ha trovato un’intesa sul non voto, rivendicando la compattezza contro quelle che definiscono le forzature della maggioranza. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha esultato per l’unità e ha chiesto un’apertura al dialogo. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha enfatizzato il fallimento del tentativo di “blitz” da parte di Meloni e ha evidenziato come l’opposizione abbia lasciato la maggioranza nella propria difficoltà.

L’atteggiamento dell’opposizione è stato criticato da Fratelli d’Italia, che accusa i partiti avversari di mancanza di responsabilità istituzionale. Donzelli, esponente di FdI, ha ribadito che la situazione non può rimanere bloccata a causa della strategia di non voto, sottolineando come il suo partito avesse la possibilità di forzare la situazione ma ha scelto di non farlo.

La candidatura di Marini è controversa anche a livello di merito, con accuse di conflitto di interessi, poiché Marini ha già sostenuto riforme di cui potrebbe dover valutare la costituzionalità. D’altro canto, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato che tutte le persone indicate per la Corte avevano le giuste caratteristiche per essere elette.

Nonostante le tensioni e le polemiche, gli schieramenti hanno mantenuto le posizioni, con 342 voti espressi, mancando 40 voti per il quorum necessario all’elezione di Marini. Il tempo stringe, poiché l’ex presidente della Corte, Silvana Sciarra, ha concluso il suo mandato quasi un anno fa, e altri tre giudici scadranno a dicembre, rischiando di compromettere il funzionamento della Consulta.

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