Durante un convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria a Capri, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha espresso forte necessità di mantenere le produzioni in Italia, definendo irragionevole la richiesta di ulteriori incentivi. Orsini ha sottolineato l’importanza di avere piani industriali seri, con imprese che operino in modo responsabile e che continuino a costruire i propri prodotti nel Paese.
Il contesto è aggravato dalla crisi del settore automotive, al centro di forti critiche, in particolare nei confronti di Stellantis. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha commentato l’audizione del CEO di Stellantis alla Camera, esprimendo indignazione e affermando che la dirigenza dell’azienda dovrebbe vergognarsi e scusarsi. Salvini ha accusato Stellantis di essere una delle cause della crisi del settore, sottolineando che l’amministrazione dell’azienda ha compromesso la sua reputazione e il suo legame con l’operato degli italiani. Ha invitato i dirigenti di Stellantis a chiedere scusa non solo ai propri dipendenti, ma anche agli ingegneri, ai tecnici e al patrimonio storico dell’automobile italiana.
Queste dichiarazioni evidenziano una crescente preoccupazione per il futuro dell’industria automobilistica in Italia e la necessità di un’immediata ristrutturazione strategica da parte dei giganti industriali come Stellantis, affinché possano tornare a rappresentare un punto di riferimento nel mercato.
Orsini ha ribadito che è fondamentale per il Paese avere aziende che non solo restino nel territorio, ma che investano seriamente nel mantenimento delle produzioni. Questo atteggiamento è visto come cruciale per garantire non solo la crescita economica, ma anche la salvaguardia dei posti di lavoro e del know-how nazionale. La crisi del settore automotive e le critiche rivolte a Stellantis mettono in luce la necessità di una rinnovata responsabilità da parte dei leader aziendali e di investimenti lungimiranti, elementi essenziali per la sostenibilità delle produzioni in Italia.
In sintesi, il futuro industriale del Paese dipende dalla capacità di mantenere e sviluppare una solida base produttiva sul territorio, aspetto evidenziato dalle parole di Orsini e Salvini, che richiedono un cambio di rotta nell’approccio delle principali aziende del settore.