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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Fuga di 48 km e Trionfo al Giro di Lombardia

Tadej Pogacar entra nella leggenda del ciclismo vincendo per la quarta volta consecutiva il Giro di Lombardia, un’impresa che si ripete solo 75 anni dopo quella di Fausto Coppi. Il corridore sloveno ha conquistato il traguardo di Como dopo una spettacolare fuga di 48,5 km, chiudendo una stagione straordinaria che comprende anche la vittoria al Giro d’Italia e al Tour de France, oltre a trionfi in due Classiche Monumento come la Liegi e il Lombardia.

Nella gara di 255 km, iniziata a Bergamo, Pogacar ha attaccato a 48,5 km dalla fine e ha proseguito con una cavalcata solitaria, mostrando un’incredibile forma fisica e una padronanza totale della competizione. Il secondo posto è andato al campione olimpico Remco Evenepoel, che ha chiuso con un distacco di oltre 3 minuti, mentre il podio è stato completato dall’italiano Giulio Ciccone, che ha dimostrato di essere il miglior corridore tra gli altri partecipanti.

La corsa ha subito modifiche all’ultimo momento, con il Passo di Ganda sostituito dal Selvino a causa di previsioni di maltempo, ma il dislivello complessivo di 4.700 metri è rimasto invariato. Dopo un inizio veloce, la competizione ha visto diversi attacchi e selezioni, fino a quando Pogacar è scattato decisamente, lasciando tutti indietro.

L’ultima parte della gara ha visto Pogacar scollinare la Colma di Sormano con un buon margine di vantaggio e, nonostante gli sforzi di Evenepoel e altri corridori, ha continuato a guadagnare terreno. Il traguardo è stato spostato in viale Cavallotti per motivi di sicurezza, ma la folla lungo il percorso è stata straordinaria, con un’accoglienza entusiasta per Pogacar.

Tagliando il traguardo dopo 6 ore, 4 minuti e 58 secondi, il corridore sloveno ha alzato la bici al cielo in segno di vittoria, mentre la folla esplodeva in applausi e cori di festa. Concludendo il podio, Evenepoel si è piazzato secondo e Ciccone terzo, mentre la competizione ha offerto uno spettacolo imperdibile, confermando Pogacar come il dominatore indiscusso del ciclismo internazionale.

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