Tokyo sta per adottare un’ordinanza per affrontare il crescente fenomeno dei comportamenti bruschi e aggressivi dei clienti nei confronti di negozianti, commessi e camerieri. Questo comportamento, noto in giapponese come “kasu-hara”, è diventato più diffuso negli ultimi anni, specialmente a causa dell’inflazione, un cambiamento significativo rispetto ai precedenti anni di prezzi stabili o in calo. Le nuove regole della prefettura di Tokyo entreranno in vigore ad aprile, e non prevedono sanzioni specifiche, ma mirano a promuovere una sorta di persuasione morale per ridurre questi comportamenti, che potrebbero apparire anomali per osservatori stranieri.
Nei negozi e nei ristoranti giapponesi, spesso i clienti non ringraziano il personale e formulano richieste in toni perentori. Con l’aumento dell’inflazione, la situazione è peggiorata, con i media che riportano un incremento di incidenti contro commessi e camerieri, inclusi urla, minacce e veri e propri abusi da parte dei consumatori. Fino a poco tempo fa, i clienti erano trattati con attenzione, ma ora si sentono “traditi” dall’aumento dei prezzi, a cui non erano abituati.
Nel giugno scorso, un sindacato rappresentante diverse categorie interessate, Ua Zensen, ha rivelato che quasi la metà dei suoi 33.000 iscritti ha subito episodi di kasu-hara negli ultimi due anni. Questo fenomeno interessa anche le aziende che forniscono elettricità e servizi domestici, oltre alle compagnie di trasporti, alcune delle quali hanno addirittura implementato pulsanti di emergenza per allenare i dipendenti a registrare le situazioni di kasu-hara tramite telecamere di sorveglianza.
Il quotidiano mette in dubbio l’efficacia dell’iniziativa di Tokyo, la prima del suo genere in Giappone, poiché non prevede sanzioni dirette e non offre una definizione chiara del problema. Resta da vedere se queste misure porteranno a un reale cambiamento nel comportamento dei consumatori e se riusciranno a proteggere adeguatamente il personale delle attività commerciali.