L’obiettivo per il nuovo termovalorizzatore di Roma, situato nell’area di Santa Palomba, è di iniziare i lavori entro tre mesi dall’inizio dell’anno prossimo, mentre il trattamento dei rifiuti inizierà nell’estate del 2027. Durante una conferenza stampa, il sindaco Roberto Gualtieri ha evidenziato l’importanza di questo progetto, sottolineando che i ritardi precedenti hanno avuto conseguenze significative in ambito economico e ambientale. Tuttavia, partendo ora, Roma avrà la possibilità di realizzare uno degli impianti più avanzati al mondo, capace di produrre elettricità, riscaldamento e materiali come acciaio e alluminio.
Gualtieri ha anche informato che dopo una valutazione positiva da parte della commissione di gara, sarà necessario completare la valutazione formale per aggiudicare definitivamente l’appalto. Ha chiarito che i tempi attuali erano previsti e non c’era mai stata certezza che l’impianto fosse pronto nel 2025. Fino all’attivazione del termovalorizzatore, ci sono piani di gestione dei rifiuti per garantire una situazione stabile. Inoltre, è stata riaperta l’impianto Tmb di Malagrotta per supportare questo sistema.
In risposta a un’interrogazione dell’ex sindaco Marino presentata alla Commissione Europea, Gualtieri ha dichiarato che la procedura di gara è stata conforme alla legge, permettendo la partecipazione di tutti, senza obbligo di partecipazione; una violazione della concorrenza sarebbe avvenuta se fosse stato affidato direttamente.
Il termovalorizzatore occuperà un’area di dieci ettari e avrà una capacità di trattamento di 600.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani indifferenziati all’anno. Sarà dotato di quattro impianti ancillari e avrà una gestione prevista per 30 anni. Il progetto prevede un design in armonia con i Colli Albani, con edifici prefabbricati in acciaio e rivestimenti in alluminio a colorazione graduale. L’area di accoglienza includerà spazi verdi e un percorso accessibile alla comunità, arricchito da aree educative e un ascensore panoramico.
L’impianto avrà un sistema di monitoraggio delle emissioni che garantirà un controllo continuo degli inquinanti, con valori molto inferiori rispetto al traffico stradale e alle discariche, riducendo le emissioni di CO2 in modo significativo.