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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Polemica sui calendari: le leghe europee e la FIFPro contro la FIFA

È in corso uno scontro tra le principali leghe europee e la FIFA riguardo al sovraccarico del calendario calcistico. Le Leghe Europee e il sindacato FIFPRO Europe hanno presentato un reclamo formale alla Commissione Europea, accusando la FIFA di non consultarsi adeguatamente sulle decisioni commerciali che influenzano il calendario delle competizioni. La FIFA ha introdotto un nuovo formato del Mondiale per club con 32 squadre, che avrà 12 rappresentanti europei, previsto negli Stati Uniti nel 2025, mentre il Mondiale 2026 avrà 48 squadre, prolungando la sua durata.

In un comunicato, le Leghe e il sindacato hanno espresso preoccupazione per la mancanza di trasparenza e equità nel processo decisionale della FIFA, affermando che il calendario internazionale è diventato insostenibile per le leghe nazionali e rischioso per la salute dei calciatori. Hanno sottolineato che le decisioni della FIFA negli ultimi anni hanno privilegiato i propri interessi commerciali, trascurando le responsabilità di governare il calcio e danneggiando le leghe nazionali e i calciatori.

La FIFA, da parte sua, ha difeso il proprio operato, affermando che il calendario attuale è stato approvato unanimemente dal Consiglio FIFA, il quale include rappresentanti da tutti i continenti e ha coinvolto anche FIFPRO e le leghe. Secondo la FIFA, il suo calendario è fondamentale per garantire la sopravvivenza e la prosperità del calcio internazionale, mentre ha accusato le leghe europee di agire con ipocrisia per motivi commerciali, preferendo amichevoli e tournée estive a discapito di un calendario equilibrato.

Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori (AIC), ha commentato la situazione dicendo che è un’opportunità per manifestare il dissenso sulla questione, sottolineando che la salute dei calciatori è di fondamentale importanza per la sostenibilità del sistema calcistico. Ha avvertito che l’overload di partite potrebbe portare a un deterioramento della qualità del gioco, con calciatori di alto livello costretti a disputare fino a 80 partite all’anno.

In conclusione, il conflitto tra le Leghe europee, FIFPRO e la FIFA solleva quesiti critici sul futuro del calcio, sulla salute dei calciatori e sull’interesse di mantenere un equilibrio tra le competizioni internazionali e le esigenze delle leghe nazionali.

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