Nel 2023, il processo di rafforzamento delle amministrazioni pubbliche in Italia, avviato nel 2022 grazie alle risorse del PNRR, ha mostrato progressi significativi. La Relazione del Cnel sui servizi pubblici ha evidenziato diversi aspetti positivi, come il consolidamento di nuovi flussi di assunzioni, una ripresa intensiva delle attività di formazione, un ritorno alla normalità nella contrattazione, l’introduzione di nuovi strumenti di semplificazione e un sostegno diffuso alla digitalizzazione. Tuttavia, nonostante i miglioramenti, restano alcune lacune riguardo alla qualità e alle performance delle amministrazioni pubbliche.
Tra le criticità segnalate, si evidenziano problemi nella sanità, nell’istruzione, nella gestione dell’inquinamento, nell’uso domestico dell’acqua e nella perdita di aree naturali a causa della densificazione urbana. Molti di questi problemi sono attribuiti al livello insufficiente di investimenti economici e di risorse destinate al raggiungimento degli obiettivi strategici, risultando spesso inferiori a quelli di altri grandi paesi europei. Un caso emblematico è quello della sanità: nonostante l’aumento della spesa pubblica dal 2020, essa rimane tra le più basse d’Europa, misurando il 75,6% del totale. Contestualmente, la spesa privata dei cittadini è in aumento, con liste di attesa per i servizi che raggiungono dimensioni insostenibili.
La Relazione evidenzia anche un aumento della povertà assoluta tra le famiglie, passato dal 6,2% nel 2014 all’8,5% nel 2023, rappresentando un chiaro indicatore di disuguaglianza sociale. Si rileva che nel 2019 c’era stata una riduzione della povertà in concomitanza con l’introduzione del Reddito di cittadinanza, ma tale miglioramento è scomparso nel 2020 a causa delle misure restrittive durante la pandemia e dell’accelerazione dell’inflazione. Il fenomeno della povertà colpisce in particolare le famiglie numerose, con un tasso del 20,3%, e le famiglie di stranieri, che raggiungono il 35,6%. Questo scenario mette in luce la necessità di un impegno maggiore per affrontare le disuguaglianze e migliorare l’efficacia dei servizi pubblici in Italia.