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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Denaro, Smartphone e Opportunità di Rivendita

Daniele Rezza, un ragazzo di 19 anni, ha confessato durante un interrogatorio riguardante l’omicidio di Manuel Mastrapasqua, avvenuto a Rozzano. Rezza ha raccontato di aver preso un coltello da cucina da casa e di essere uscito la notte, armato e in un stato di alterazione dovuta all’alcol, avendo bevuto diverse bevande alcoliche. Ha descritto quella serata come una “giornata no”, affermando di non ricordare molti dettagli.

Secondo Rezza, ha visto Mastrapasqua da lontano e ha deciso di rapinarlo, mirata a prendere i suoi effetti personali, come soldi e cuffie. Quando si è avvicinato, Mastrapasqua ha reagito, attaccandolo con colpi che Rezza non ricorda chiaramente a causa del suo stato di ebbrezza. In un momento di panico e adrenalina, ha estratto il coltello e lo ha colpito al petto, ma non si è accorto immediatamente della gravità della situazione. Dopo l’accaduto, Rezza ha affermato di non aver visto il sangue e di essere scappato rapidamente dalla scena senza rendersi conto dell’entità della ferita inflitta a Mastrapasqua.

La mattina successiva, quando si è diffusa la notizia della morte di un giovane a Rozzano, Rezza ha avuto un momento di riflessione, iniziando a pensare che potesse essere responsabile. Tuttavia, inizialmente, suo padre non sembrava credere alle sue parole. Alla fine, Rezza ha rivelato a suo padre di essere stato lui, ma quest’ultimo non riusciva ad accettarlo. Rezza è stato arrestato e la sua confessione è stata riportata al giudice per le indagini preliminari, il quale ha convalidato il suo fermo e disposto la sua detenzione in carcere. La testimonianza di Rezza evidenzia non solo l’atto violento commesso, ma anche le sue emozioni confuse e il tentativo di giustificare il suo comportamento sotto l’influenza dell’alcol.

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